Frida Nacinovich
Segretario Paolo Ferrero, una volta tanto si può parlare di vittoria.
Due partiti, Rifondazione comunista e Sinistra e Libertà, si sono schierati per un candidato, Nichi Vendola, che ha vinto.
C'è chi vince e c'è chi perde. Ha perso il Pd, che pure è il partito più grande dell'opposizione al governo Berlusconi.
Il problema è che il Pd vuole fare alleanze con l'Udc a tutti i costi, senza una bussola politico-programmatica, senza alcun principio tranne quello di conquistare il governo regionale. Così il Pd scarica Vendola perché Vendola non piace ai centristi, non va bene a Pierferdinando Casini. Non basta. Ovviamente sono state fatte pressioni anche su di noi affinchè scaricassimo Vendola. E se alla fine il Partito democratico ha accettato di fare le primarie è solo perché vi è stato costretto dalle circostanze.
Però è andata a finire come è andata, cioè malissimo per il candidato sponsorizzato da un uomo forte del Pd come Massimo D'Alema.
Il risultato di Francesco Boccia è contemporaneamente il rifiuto di una imposizione dall'alto e dell'ipotesi centrista ad essa sottesa.
Un colpo all'ipotesi centrista e anche a chi ha portato avanti questa strategia d'azione, cioè il Pd, cioè D'Alema e anche Bersani.
Indubbiamente. Non a caso il Pd litiga al suo interno. E non è detto che chi ce l'aveva con D'Alema abbia approfittato dell'occasione delle primarie per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il dato politico è un altro: noi abbiamo convintamente sostenuto Nichi perché era il candidato più di sinistra.
Se non ricordiamo male, sei mesi fa, Rifondazione comunista ha abbandonato la giunta Vendola...
No. E' Vendola che ha fatto fuori Rifondazione dalla giunta regionale. Ma noi badiamo alla politica e non siamo rancorosi…
In Puglia la sinistra vince ed è unita. In altre regioni d'Italia le cose non vanno così, la taranta non c'è, si ascoltano altre musiche. Il candidato Filippo Penati - coordinatore della segreteria di Bersani - ha posto il veto ad un'alleanza ampia contro il governatore uscente Roberto Formigoni. Già la missione è quasi impossibile, se poi si scaricano le forze di sinistra diventa disperata. Ma che fa il Pd? E anche SeL sembra accettare questo stato di cose.
Nel resto d'Italia le cose non vanno come in Puglia, la Lombardia ne è un esempio. Sinistra e Libertà sostiene Penati nonostante le sue posizioni in favore delle ronde, la sua crociata anti-immigrati, l'eterna corsa con il Pdl a chi è più a favore delle grandi opere. Penati ha posto una discriminante anti sinistra radicale, un veto anti comunista e Sinistra e Libertà in Lombardia l'ha accettata.
A separare Puglia e Lombardia ci sono mille chilometri, ma le distanze politiche sono ancora più grandi, sembrano siderali...
In Puglia Vendola è stato politicamente emarginato dal Pd in quanto troppo di sinistra. Se sul Tavoliere ha accettato la sfida, perché in Lombardia ha scelto di sostenere Penati e sottostare ai diktat dell'Udc? Le due cose non stanno insieme, una esclude l'altra.
Il Pd di Bersani e D'Alema sogna un'alleanza stabile con Casini, il popolo chiede tutt'altro. C'è uno scollamento - come si sarebbe detto una volta - tra i vertici e la base del gran partito democratico?
Il popolo che in Puglia è andato a votare alla primarie chiedeva più sinistra. Non è facile spiegare perché nelle altre regioni non si sia cercato di dare risposte a questa richiesta. Pensa solo al Piemonte dove siamo rimasti soli anche ad opporci all'Alta Velocità.
A Venezia la sinistra si è presentata unita a sostegno di Gianfranco Bettin, le primarie le ha perse ma di misura, mostrandosi viva. Anche questo dovrebbe essere un segnale politico ben preciso.
Bettin, sostenuto da tutta la sinistra, ha ottenuto il 35% delle preferenze. C'è voglia di alternativa, di sinistra. Non dimentichiamo la marcia dei 40mila no Tav in val di Susa, sabato scorso. Un popolo che chiede tutt'altro rispetto alle ingegnerie politiche di Pd e Udc.
Come ha fatto un politico esperto, scaltro come Massimo D'Alema a fare un passo falso di tale misura? Boccia non ha perso sul filo di lana, ha perso nettamente, Vendola ha ottenuto un plebiscito.
D'Alema è un politico molto articolato, ma di un politicismo esasperato. Non mi pare molto in sintonia con la società.
Insistiamo: come ha fatto D'Alema a sbagliare così tanto?
Dalla bicamerale in poi, a ben guardare, non mi sembra che D'Alema abbia avuto grandi trovate ed incassato grandi vittorie.
E ora che succederà nell'articolata (e litigiosa) sinistra italiana?
Abbiamo fatto la proposta di un polo alternativo in Puglia, in Lombardia, nel Lazio e in altre regioni. Del resto i temi al centro della nostra agenda politica sono gli stessi che Vendola ha portato all'attenzione dei cittadini in campagna elettorale: la precarietà, la sanità e l'acqua pubblica, i diritti dei migranti, le energie rinnovabili, la difesa dell'ambiente.
Però in Lombardia...
La Lombardia ci dirà del profilo politico di SeL e della loro scelta o meno di lavorare per costruire un polo politico della sinistra non subalterno al Pd.
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27/01/10
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