CITTA' DI CASTELLO - Nel complesso della Pinacoteca comunale disponiamo ora di una nuova ala e, compatibilmente con gli spazi disponibili, abbiamo quindi un luogo per poter allestire il museo civico della città, con i reperti che vanno dalla preistoria in poi. Con la Soprintendenza abbiamo fatto incontri per creare gruppo di lavoro scientifico che si occupi della collocazione materiale dei reperti, compresi quelli che si trovano a Perugia, e coinvolgeremo nel progetto tutte le associazioni interessate, perché si possa dare visibilità piena al materiale storico che proviene dal nostro territorio”. Questo l’annuncio dato in Consiglio comunale dall’assessore alle Politiche Culturali Rossella Cestini nel contesto della replica all’interpellanza firmata dai consiglieri Nicola Morini (Castello Libera) e Roberto Lensi (Verci e civici-Idv) sulla situazione della raccolta civica di Città di Castello.
Nel sottolineare di aver personalmente verificato che dalla raccolta civica mancassero 11 reperti che poi sono stati esposti al museo archeologico di Perugia, il consigliere Morini ha dato conto all’assemblea della risposta dell’assessore Cestini alla precedente interrogazione in materia nella quale si sostiene che l’amministrazione si ritiene “parte offesa” per il comportamento della Soprintendenza che ha utilizzato i reperti senza darne adeguata comunicazione, sostenendo che “l’amministrazione comunale è stata quanto meno colpevole o negligente nel non aver vigilato a sufficienza sul proprio patrimonio, come dimostra anche la gestione dei verbali di ritiro e consegna dei reperti finiti a Perugia, che avrebbero dovuto essere oggetto di valutazione da parte della giunta comunale”.
“Se una cosa non si può dire – ha esordito l’assessore Cestini – è che l’amministrazione non abbia ben conservato il materiale in deposito, perché il materiale donato dall’Associazione Protostorica nel 1973 è stato adeguatamente conservato finora in teche che ne hanno preservato le condizioni”. L’amministratore ha spiegato che non ci sono state irregolarità nella predisposizione dei verbali, a proposito dei quali “non sussiste la necessità di autorizzazione della giunta comunale in quanto si è trattato di un passaggio tra istituzioni”.
“Gli 11 reperti della collezione civica – ha puntualizzato Cestini - sono stati portati via dalla Soprintendenza, che ne è proprietaria, perché è stato rilevato che la collocazione in biblioteca per le caratteristiche dei pezzi in bronzo non fosse idonea. Per questo la stessa Soprintendenza li ha presi in consegna per tenerli in contenitori adeguati con la manutenzione necessaria finchè non ha trovato occasione per esporli. C’è stato comunque assicurato che c’è la massima disponibilità per la restituzione del materiale e il sindaco ha provveduto a chiarire alla Soprintendenza che, nel momento in cui ci sarà l’occasione propizia, li richiederemo indietro, visto che non consideriamo opportuno che rimangano a Perugia”.
Il consigliere Morini ha ribadito che la “raccolta civica è attualmente in condizioni disastrose, con le teche ammassate senza che in questi anni si sia fatto nulla per dare un valore congruo ai reperti trovati in Altotevere”. “L’approccio dell’amministrazione alla predisposizione e alla gestione dei musei cittadini è insufficiente da anni – ha concluso Morini – staremo attenti a verificare se darete seguito alle promesse fatte per l’allestimento del museo civico”.
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