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SAN GIUSTINO - Prendendo atto della comprensibile preoccupazione dei propri concittadini il sindaco Fabio Buschi, nel confermare l’ordinanza di divieto dell’uso a scopo idropotabile e zootecnico di alcuni pozzi siti nella frazione di Lama, intende rassicurare la popolazione e dare garanzia sulla tempestività e la correttezza delle misure messe in campo dai diversi organismi competenti, facendo il punto della situazione a due mesi dal manifestarsi del primo evento. "La prima campagna di rilevazione da parte dell’Arpa - spiega Buschi - si è già conclusa alla fine di dicembre consentendo l’aggiornamento cartografico dell’area interessata da inquinamento da Mtbe e idrocarburi. Inoltre dopo indagini specialistiche eseguite dal proprietario del distributore di via della Stazione sulla base delle metodiche tecniche imposte dal Comune stesso dalle quali risulta la tenuta delle cisterne interrate e degli impianti, la Provincia di Perugia ha avviato gli accertamenti tecnici tesi alla individuazione di cause e responsabilità dell’inquinamento. Intanto una seconda fase dei campionamenti da parte dell’Arpa inizierà a metà di questa settimana col duplice scopo di circoscrivere ulteriormente le aree di possibile provenienza dell’inquinamento e di monitorare l’andamento dei livelli di inquinamento a distanza di tempo dalla prima campagna di rilievi". "A margine di questa seconda fase - prosegue ancora il sindaco Buschi - sarà effettuata una nuova riunione dei diversi enti interessati nella sede comunale allo scopo di definire tempi e modi per avviare il programma di bonifica eventualmente necessario". Il servizio Ambiente del Comune è in continuo contatto con gli organismi tecnici all’opera sull’emergenza ed è a disposizione per tutti gli ulteriori chiarimenti che i cittadini ritengano necessari. A tale proposito si ricorda che nel sito web del Comune (ww.comune.sangiustino.pg.it) è possibile consultare la cartografia delle aree interessate dall’inquinamento delle falde e che il medesimo servizio Ambiente può informare gli interessati sul livello accertato di inquinamento degli oltre 40 pozzi analizzati negli scorsi giorni dall’Arpa Umbria. La zona interessata da divieto d’uso per scopi potabili e zootecnici dell’acqua dei pozzi privati dislocati in frazione Lama era compresa in un primo momento all’interno del perimetro delimitato da Via Plinio il Giovane, Loc. Paltelli, Torrente Lama, Via Della Stazione, V.le Europa (ex via Tiberina 3Bis), poi estesa con una secondo ordinanza al lato destro di Via della Stazione (nei pressi della zona Peep). In tutto, chiariscono dall’Ufficio Ambiente, sono 8 i pozzi risultati contaminati. La prima ordinanza era datata 24 novembre, la seconda fu emessa a distanza di un mese. A lavorare sul caso dei pozzi sono in sinergia numerosi enti, dal Dipartimento di Prevenzione igiene e Sanità pubblica della Asl 1, al servizio Arpa ed alla Polizia Municipale. Tutti questi organismi (in alcuni casi supportati da ditte specializzate nel settore) da due mesi sono impegnati ad effettuare rilievi e particolari saggi, anche su zone di pertinenza privata, per risalire alla causa esatta che ha originato l’inquinamento. Condividi