stefano vinti5.JPG
L'attacco ideologico al pubblico impiego si sostanzia anche attraverso la sua denigrazione sistematica. La cosiddetta inchiesta contro l'assenteismo di sei dipendenti della Provincia di Perugia, mette in luce come con la complicità dei mezzi di informazione locale (con un notevole supporto di quelli nazionali) si sia costituito un vero e proprio scandalo del nulla. Tutti impegnati a sbattere il dipendente pubblico in prima pagina, e costruire mostri di disonestà e far sapere a fette di lettori divorati della morbosità nomi, cognomi e perché no, anche foto e video rubati. E che vogliamo dire degli arresti alle sei della mattina, come fossero camorristi, o delle sgommate davanti alle telecamere e fotografi in via Palermo (chissà perchè sgommavano ad arresti effettuati?) come se fossimo nella fiction di Don Matteo. Il tutto, ovviamente, mentre la criminalità organizzata s'infiltra in Umbria e gli spacciatori continuano nel loro criminale e macabro mercato per le vie di Perugia. Tra i sei dipendenti arrestati ci sono persone che nel corso della loro attività lavorativa hanno dimostrato altissima professionalità, straordinario impegno e dedizione al lavoro, che farebbero la gioia di qualsiasi ente pubblico e impresa privata. Queste persone vanno difese e non sputtanate ingiustamente. Altri inquisiti hanno un portato di vita difficile e complicato, di cui è necessario ed intelligente tenerne conto prima di sbattere il mostro in video. Ma con tutto quello che succede in Italia e in Umbria, dove la 'ndrangheta a Reggio Calabria mette una autobomba sul tragitto del Presidente della Repubblica, non abbiamo di meglio da fare che mettere in piedi inchieste di sei mesi per un così magro risultato? Occorre trovare le giuste proporzioni della questione, occorre ripensare come riqualificare il lavoro pubblico, la sua efficacia e la sua efficienza, aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici invece che diminuirli come fa il governo Berlusconi. E' ora che uomini e mezzi delle forze dell'ordine siano impiegati per un contrasto reale alla delinquenza e alla criminalità organizzata. L'auspicio è che la magistratura ritrovi il senso della misura e revochi gli arresti. Condividi