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E’ uscito in libreria in questi giorni il libro “Carlo Carretto, il profeta di Spello”, un racconto inedito scritto dal giornalista Gianni Di Santo (edizioni San Paolo), che ripercorre la vita di questo grande uomo, un laico innamorato di Dio, diventato poi diacono e frate sulle orme di Charles de Foucauld. Carlo Carretto è stato un testimone appassionato e qualche volta scomodo del  cattolicesimo italiano del secolo scorso, un profeta che ha trasformato un pezzetto di terra umbra, Spello, in una fornace di un nuovo umanesimo e cristianesimo, in un ponte di dialogo con un mondo che chiede pace, libertà, tolleranza e incontri tra le fedi. Nel libro viene ripercorsa la sua vita: dal convegno romano dei trecentomila baschi verdi della Giac negli anni dell’immediato dopoguerra, alla partenza per il deserto del Sahara con i Piccoli fratelli di Gesù; dalla nascita della fraternità di Spello alle prese di posizione più difficili e profetiche, come quelle sul referendum abrogativo del divorzio, fino alla “Lettera a Pietro”. I ricordi di chi lo hanno conosciuto, insieme a una lettura della sua corrispondenza privata, ci restituiscono un Carlo Carretto insolito in un amore sconfinato per la sua Chiesa. Gian Carlo Sibilia, priore dei Piccoli fratelli Jesus Caritas a Sassovivo, suo amico e fedele collaboratore, insieme a fratel Arturo Paoli e tanta gente semplice, ricordano Carretto sia da presidente della Giac che da semplice monaco in terra d’Africa. I primi ritiri spirituali, le nottate a guardare le stelle pregando, la lettura comunitaria della Bibbia, l’ascolto della parola, la lectio divina non più appannaggio dei presbiteri, le attese del Concilio Vaticano II, una chiesa che dialogava con il mondo: c’è tutto questo nel Carretto descritto nel libro. E un amore sconfinato verso la “sua” Chiesa, che non ha mai cessato di amare anche quando le sue posizioni apparivano “fuori moda” per i tempi di allora. Fratel Carlo è un uomo libero ma immerso completamente nel Vangelo: attraverso i numerosi incontri nelle diocesi e il successo editoriale dei suoi libri, vendutissimi anche all’estero, riusciva a svegliare l’uditorio con passione e incanto, restituendo a tutto il variegato movimento cattolico italiano (e non solo) le ragioni di una scelta preferenziale per i poveri e la profezia. Così, a più  di venti anni dalla sua morte, avvenuta il 4 ottobre del 19988 in quel convento di San Girolamo posto tra quelle che Carretto chiamava “le colline della speranza”, il profeta di Spello è ancora tra noi. Ciò si evince dal susseguirsi delle tappe della sua vita che il libro racconta senza enfasi agiografica, ma con un sobrio risalto delle opere e delle idee di un profeta dei nostri giorni. Chiudono il volume due inediti di Carlo Carretto: due appassionate conferenze dove la Parola era sempre al primo posto. Una ragione in più per riscoprire, attraverso le vicende umane di Carretto, il valore di una profezia che non resta scritta nella pagine dei libri ma diventa storia e vita di ogni giorno. Il libro “Carlo Carretto. Il profeta di Spello” (p. 176, euro 12) è disponibile in tutte le librerie cattoliche, ed è possibile prenotarlo al 335 1377300.  In occasione del centenario della nascita di Carlo Carretto, avvenuta il 2 aprile 1910, il Comune di Spello organizzerà una serie di iniziative legate alla riapertura del convento di San Girolamo, dato in gestione all’Azione cattolica nazionale. Gli eventi saranno organizzati nel corso dell’anno e termineranno nel mese di ottobre con un importante convegno. Condividi