PERUGIA - L’allarme è lanciato. “L’Umbria affronterà la parte più acuta della crisi senza una guida politica”. A dichiararlo il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, nel corso della conferenza stampa della Femca Cisl Umbria tenutasi stamani a Perugia. Illustrata, dalla segreteria regionale della Femca Cisl Umbria guidata da Francesca Rossi, un’analisi a 360° dei settori chimico, ceramico, gomma - plastica, vetro, tessile - abbigliamento, gas-acqua nel territorio umbro. “Settori, questi, che sono già provati dall’andamento non positivo degli ultimi anni a causa di una crisi economico- strutturale.
La crisi economica generale sta peggiorando, in modo drammatico, il già provato stato. Serve una discussione più forte e condivisa tra le parti per evitare che ci siano ricadute nel sociale”. La Cisl e la Femca dell’Umbria, per questo, chiede risposte immediate. “Queste, invece, stentano ad arrivare dalla politica e dalle istituzioni”. Per quello che concerne il settore tessile, la questione è più articolata: esistono dei progetti di filiera, discussi con le istituzioni e gli imprenditori, ma i tempi di realizzazione saranno troppo lunghi per rilanciare il settore nel breve periodo. Intanto la crisi continua a mietere le sue vittime”.
Soddisfazione espressa dalla Femca Cisl Umbria per il rinnovo del contratto chimico-farmaceutico industriale e lavanderie industriali. “Questo, se pur partito con 3 piattaforme separate –ha spiegato il numero uno della Femca Cisl Umbria, Francesca Rossi- è stato firmato unitariamente; la Femca precisa che è stato rinnovato nel rispetto del nuovo modello contrattuale del 15 aprile scorso”. Il segretario generale regionale Femca Cisl Umbria Francesca Rossi ha poi trattato dei problemi occupazionali legati alla crisi del Polo chimico di Terni e di quello di Nera Montoro.
Francesca Rossi ha ribadito un secco “no” alle logiche delle multinazionali finalizzate al solo profitto. “Il territorio –ha spiegato- ha bisogno del rapporto tra istituzioni e multinazionali per creare legami sociali e, inoltre, di imprenditori che sappiano investire nella produttività. Tutti i soggetti devono essere capaci di dare gambe agli accordi sottoscritti”. Il riferimento è stato all’area della Terni industrie chimiche (Tic) e al protocollo di intesa sottoscritto tra il Ministero dello Sviluppo economico, le istituzioni, le parti sociali e datoriali per la reindustrializzazione del sito. Francesca Rossi ha sottolineato a riguardo la necessità di creare un nuovo patto di territorio che porti ad un accordo di programma per la chimica e di un ruolo incisivo delle istituzioni nella ripresa economica.
Preoccupazione manifestata anche per altre realtà, nel settore tessile orvietano come la Sphera e la Grinta, nei quali abbiamo perso molti posti di lavoro –circa 150, soprattutto femminili. Un respiro di sollievo, invece, per le conseguenze positive dell’accordo riguardante la Vetreria Owens Illinois, che entro il febbraio 2010 riavvierà la produzione di bottiglie dopo 11 mesi di Cigo a zero ore.
“Nel settore della ceramica, per quello che concerne i territori di Deruta, Gualdo Tadino, Città di Castello –ha aggiunto Rossi- nei quali si stanno perdendo tanti posti di lavoro, bisogna iniziare a pensare alle modalità di rilancio e di riconversione. Per il momento tutto tace”.
A conclusione della conferenza stampa, ad essere affrontata la questione delle Municipalizzate e della scadenza degli appalti delle aziende di distribuzione del gas. “Nel settore idrico –è stato spiegato- il recente decreto legislativo 135/09 sta suscitando non poche preoccupazioni: in assenza di una clausola sociale prevista per legge non si può pensare di poter garantire un servizio vitale di qualità come quello in questione. Forse non tutti si ricordano che senza acqua non si può vivere!”.
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