calderoli1.jpg
Il Consiglio dei ministri di questa mattina ha varato il decreto legge che rinvia al 2011 il 'taglio' del 20% delle poltrone negli enti locali, estendendolo però anche ai consiglieri provinciali. Il ridimensionamento era stato previsto in Finanziaria e riguardava il numero dei consiglieri e degli assessori dei comuni e i soli assessori delle province. Il decreto odierno, invece, estende il taglio, sempre nella misura del 20%, anche ai consiglieri provinciali. La mannaia del leghista Calderoli infatti in un primo momento salvava proprio gli enti tanto cari ai leghisti. “Le province – ha detto in più di un’occasione il Senatur – non si toccano”. COMPENSI CONSIGLIERI REGIONALI Fra le altre misure c’è anche quella relativa ai compensi dei consiglieri regionali, che non potranno superare quelli dei parlamentari: il tetto tocca gli 'stipendi' comprensivi di indennità di carica, indennità di funzione, diaria e rimborso spese, ''al fine del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica di ciascuna Regione. La misura scatterà a decorrere dal primo rinnovo del consiglio regionale successivo all'entrata in vigore del decreto. Una misura che interesserà anche l’Umbria dopo il voto del 28 e 29 marzo, anche se nella nostra regione le indennità dei consiglieri sono le più basse d’Italia, quindi ben lontane da quelle parlamentari. CALDEROLI: "OBIETTIVI IMMUTATI" ''Il governo – ha detto Calderoli al termine del Cdm che ha varato il decreto - non rinuncia ai tagli previsti in Finanziaria'' sulle poltrone degli enti locali che anzi ''in un caso particolare (quello delle province, ndr) vengono ampliati''. ''L'obiettivo delle 50 mila poltrone da abrogare viene confermato'', ha aggiunto. ''Il taglio dei consiglieri - ha spiegato - verrà applicato a partire dal 2011 perché in vista delle elezioni amministrative possano essere predisposti i relativi aggiustamenti''. Calderoli ha detto che l'abolizione delle poltrone riguarderà a regime ''32 mila consiglieri, 8000 assessori, e 10mila nei cda dei consorzi''. TRASFERIMENTI RIDOTTI Nel 2010 inoltre, come stabilisce l'art. 1 del decreto legge, il contributo ordinario spettante agli enti locali sarà ridotto. La riduzione sarà fatta ''in proporzione alla popolazione residente'' e, mentre per il 2010 è spalmata su tutti gli enti, per il 2011 e il 2012 è estesa solo a quelli che rinnoveranno i consigli perché interessati dalle elezioni amministrative. La realizzazione di tale misura è rimandata a un decreto ad hoc del ministero dell'Interno di concerto con quello dell'Economia. Il taglio dovrebbe aggirarsi sui 13 milioni complessivi: 12 per i comuni, uno per le province. COMPARTECIPAZIONE IRPEF E FONDI MUTUI Nei cinque articoli del decreto hanno trovato posto inoltre una serie di altre misure a favore degli enti locali. Viene prorogata per il 2010 la quota di compartecipazione provinciale al gettito Irpef; è previsto anche il rifinanziamento, con 30 milioni l'anno per tre anni, del fondo per l'estinzione anticipata dei mutui e dei prestiti obbligazionari degli enti locali che ne faranno richiesta e le modalità di tale intervento saranno stabilite con un decreto dei ministeri dell'Interno e dell'Economia entro 60 giorni dall'entrata in vigore del dl varato oggi dal Consiglio dei ministri. In attesa della completa attuazione del titolo V della costituzione, resta in capo ai prefetti il potere di impulso e quello sostitutivo in caso di inadempimento degli enti locali a obblighi fondamentali quali approvazione del bilancio di previsione e provvedimenti per ripristinare equilibri di bilancio compromessi. Se si fosse fatto ora un taglio delle poltrone degli enti locali, ha poi aggiunto il ministro, ci sarebbero stati ''disordini'' in vista delle prossime amministrative. ''Il ministero dell'Interno - ha detto – deve avviare le procedure per il rinnovo delle amministrazioni connesse alle elezioni del prossimo marzo 2010 entro la fine di gennaio. Se fossimo intervenuti già ora'' sulla consistenza di consigli e giunte, ci sarebbero stati ''dei disordini dal punto di vista elettorale. E visto il numero dei comuni che va a rinnovo nel 2010 è estremamente basso rispetto alle normali tornate elettorali, il taglio dei consiglieri verrà applicato a partire delle amministrative del 2011 per predisporre gli adeguati assestamenti''. Questo ''consente di avere i tempi per andare a modificare anche i collegi elettorali delle province - ha aggiunto – in modo che il previsto taglio dei consiglieri comunali si andrà ad applicare nella stessa misura del 20% anche ai consiglieri delle province riequilibrando tutto il settore''. Condividi