salute infanzia.jpg
PERUGIA – Ha come scopo la sensibilizzazione dei genitori rispetto ai rischi per la salute dei bambini la campagna nazionale “Genitori più” alla quale, su iniziativa dell’Assessorato alla Sanità, aderisce anche la Regione Umbria. L’iniziativa vuole mettere in rete tutte le attività di promozione della salute rivolte all’infanzia attivando sinergie tra tutti gli operatori del sistema sanitario regionale che si relazionano con i genitori e i bambini dalla nascita ai primi anni di vita, per poi sviluppare nuovi interventi. La Regione Umbria – ha spiegato l’assessorato – ha da molti anni attivato in questo campo numerose iniziative: nel maggio 2007, nell’ambito dell’accordo regionale con i pediatri di fiducia (o di libera scelta) è stato elaborato il progetto “Salute Infanzia” che prevede il ruolo di counseling dei pediatri nei confronti dei genitori, in occasione dei bilanci di salute effettuati nei primi due anni di vita, con l’obiettivo di aumentare l’adesione alle campagne vaccinali e di sensibilizzare i genitori rispetto ai rischi per la salute dei bambini nel caso di esposizione a fumo passivo, alla prevenzione degli incidenti domestici e stradali, alla promozione dell’allattamento al seno, all’adozione di un corretto stile di vita e di un’adeguata nutrizione, all’importanza della lettura ad alta voce di un libro già nei primi anni della loro esistenza. L’iniziativa, che è stata avviata lo scorso novembre e avrà durata triennale, prevede la distribuzione di materiale informativo e la somministrazione di un questionario ai genitori per desumere le loro conoscenze rispetto ai temi trattati. La Regione Umbria si è attivata anche sul fronte dell’allattamento al seno. A proposito ha elaborato un documento dal titolo “Linee di indirizzo alle aziende sanitarie per la promozione e il sostegno dell’allattamento al seno” che prevede anche l’istituzione di un osservatorio regionale e sistemi premianti per le Aziende ospedaliere che avviano processi di accreditamento come “Ospedale amico del bambino”. Sono stati anche attivati interventi di promozione di salute per favorire l’assunzione di acido folico nelle donne prima e nei primi tre mesi della gravidanza per prevenire le malformazioni del sistema nervoso del feto, e a prevenire la morte improvvisa in culla attraverso l’adozione della posizione supina del lattante. Condividi