Granocchia f..jpg
PERUGIA - “Il patto per la sicurezza, siglato nei giorni scorsi dai massimi esponenti delle forze dell’ordine e delle istituzioni umbre e perugine, sarà una goccia nel mare se si ridurrà all’incremento di trenta uomini in due anni per le forze dell’ordine e a qualche lampione in più nelle strade buie”- è questo il critico intervento del consigliere comunale di Sinistra Arcobaleno Franco Granocchia in merito al “patto per Perugia sicura”. “Perugia – continua - è ormai considerata da assuntori e spacciatori un crocevia della droga, in cui a tutte le ore è possibile trovare clienti e sostanze, i militari devono essere messi in condizioni di agire. Ci vuole un controllo capillare in difesa di quanti vorrebbero ancora vivere e godere del centro storico senza il timore di ritrovarsi in brutte situazioni. Negli ultimi due giorni ancora due morti per overdose ci riportano alla cruda realtà, l’Umbria non è più un’isola felice e gli arresti per mafia spaventano forse ancora di più della droga”. Per Granocchia, inoltre, “Perugia deve ancora poter accogliere i suoi cittadini , i suoi visitatori e d i suoi studenti offrendo l’idea di un luogo sicuro, che adesso non sussiste più. Bisogna che si applichi una politica che ponga al primo punto il rispetto della legalità, costruendo con il coinvolgimento ed il dialogo e non con la sola repressione molto spesso inutile un nuovo volto della città”. “Ho letto in queste ore –conclude - l’intervento del candidato del Pd Verini, anche segretario di Veltroni in merito alla firma del patto, in cui appunto esalta il valore di questo documento facendone un punto programmatico della sua campagna elettorale. Ho la netta sensazione che Verini, da tempo trasferitosi a Roma, quindi lontano dalla realtà di Perugia, non si sia accorto del radicale cambiamento subito dalla città e che ne abbia una visione troppo ottimistica e poco critica”. Condividi