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Ha convinto una romena di 21 a venire in Italia offrendole un lavoro come cameriera o colf ma poi - secondo la polizia - l'ha costretta a prostituirsi a Terni, tenendola chiusa in casa senza mangiare se i guadagni non erano sufficienti: per questo un ventiduenne originario della Romania, Narcis Judele, è stato fermato dalla squadra mobile ternana nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Perugia. Tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù i reati contestati. Il fermo è già stato convalidato dal gip del capoluogo che ha disposto la custodia cautelare in carcere. L'indagine è partita quando la romena è stata trovata in precarie condizioni, ''moribonda'' secondo gli investigatori, alla stazione Tiburtina di Roma e ha denunciato di essere stata segregata e sfruttata da un suo connazionale. L'uomo è stato identificato dagli agenti della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Terni. Dagli accertamenti è emerso - secondo quanto si è appreso - che la giovane, con un figlio di pochi mesi in Romania, era stata convinta a trasferirsi in Italia dal suo connazionale con la promessa di un lavoro ''normale''. L'uomo - in base alla ricostruzione accusatoria - l'aveva invece costretta a prostituirsi dopo averla violentata e picchiata. Tenendola segregata in casa senza mangiare - secondo l'accusa - quando non guadagnava a sufficienza. In questo caso, ha sempre accertato la polizia, la costringeva inoltre a recarsi a Roma in treno per prostituirsi anche lì. La squadra mobile di Terni - diretta dal dottor Marco Chiacchera - ha quindi acquisito una serie di riscontri sull'uomo, bloccandolo appena tornato a Terni dalla Romania. E' risultato già inquisito dalla procura di Terni per violenza sessuale e sequestro di persona per un'altra vicenda. La romena è stata invece ospite per un periodo in un centro protetto ma ora - secondo quando si e' appreso - ha cominciato una ''nuova vita'', vive con un italiano e lavora. Condividi