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PERUGIA – L’intergruppo della Sinistra al Comune di Perugia, che si richiama naturalmente alla Sinistra Arcobaleno, denuncia, con un suo comunicato, l’ennesimo disservizio del Sert della città capoluogo dell’Umbria che, questa volta, a causa della mancanza del personale, è costretto a chiudere tutti i sabato. Il servizio è ancora dislocato nei vecchi locali di Monteluce, in attesa del trasloco verso i nuovi locali del Santa Maria della Misericordia, una sede che tuttavia presenta molte criticità e appare sicuramente non pienamente rispondente alle necessità poste dalla sua specifiità, per le complessità individuali e collettive che affronta. “Ma la criticità emergente è – per l’Intergruppo della Sinistra - sicuramente quella legata alla cronica carenza del personale. L'organico attuale è infatti sottodimensionato rispetto ad un’utenza di circa 800 persone annue che ha connotati diversi e nuovi rispetto al passato, accanto ad una necessità di rivisitazione del servizio dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro, della sua collocazione in sede unica o in sedi decentrate nel territorio, della sua funzionalità (trasformazione da servizio di attesa a servizio attivo)”. “La carenza di personale – si osserva - squilibra il rapporto tra operatore e utente, rischia di inficiare qualsiasi progetto di ridefinizione del percorso individuale di emancipazione dalla sostanza, di promozione della salute, rende più difficili i percorsi di prevenzione e gli interventi di riduzione del danno e di fatto pesa sui lavoratori aumentando il loro carico di lavoro”. La decisione del Servizio di chiudere il sabato appare pertanto come l’ennesimo drammatico appello lanciato alla direzione della AUSL n. 2 ed al governo regionale della sanità affinché trovino adeguate risorse e soluzioni per garantire la massima funzionalità a questo primario servizio, centrale nel nostro territorio, nel quale si realizza la più alta percentuale di morti per overdose di tutta Italia. La chiusura del sabato non solo crea le paventate disfunzioni ma può aumentare il rischio di incrementare il mercato grigio del metadone, poiché ai pazienti viene consegnata una scorta maggiore di quella giornalmente, necessaria a coprire tutto il fine settimana. “Il sert non è una struttura sanitaria residuale – si dice ancora nel comunicato - ma un servizio da potenziare, probabilmente da ridefinire rispetto alle trasformazioni rilevate nella domanda. Sicuramente un servizio sanitario utile per garantire processi di inclusione e di recupero sociale”. La richiesta rivolta alla direzione della AUSL ed al governo regionale e quindi di predisporre “da subito interventi utili a ripristinare la piena funzionalità di questo servizio”. Condividi