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PERUGIA - La chiusura dell’emittente RTE, una delle televisioni storiche dell’Umbria nata trentatre anni fa, ha creato un “vulnus” nell’informazione regionale, privata di una delle voci più autorevoli del settore televisivo fortemente radicata nel territorio. Dal 1 dicembre 2010 tutti i 20 dipendenti della televisione, di cui 12 fra tecnici e impiegati e 8 giornalisti, saranno senza lavoro e senza alcuna prospettiva occupazionale. Dopo gli incontri dei giorni scorsi tra proprietà ed organizzazioni sindacali confederali (CGIL-CISL-UIL) e dei giornalisti (ASU-FNSI), martedì 22 dicembre (ore 15.30) la situazione di RTE sarà al centro di un incontro promosso tra le parti dall’assessore alle politiche attive del lavoro della Regione Umbria, Maria Prodi. Scopo della riunione è chiarire se, dopo la vendita delle frequenze in possesso della Ponti Group a Canale Italia, ci sono ancora margini per una ripresa, anche se parziale, dell’attività editoriale, se ci sono prospettive per una eventuale rilevamento del marchio dell’emittente da parte di soggetti interessati e quali sono gli strumenti di sostegno al reddito che possono essere messi a disposizione dei lavoratori e delle loro famiglie. All’incontro parteciperanno, tra gli altri, i rappresentati della Proprietà, della FNSI e dell’ASU, di CGIL CISL UIL e UGL e il fiduciario di redazione. Condividi