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PERUGIA - Direzione commerciale e Polo decisionale di Perugia devono continuare ad essere punti strategici dell’attività di Unicredit, anche dopo l’annunciata ristrutturazione aziendale che interesserà prossimamente il gruppo bancario. Unicredit impiega a livello regionale circa mille dipendenti, attraverso agenzie capillarmente presenti su tutto il territorio, un centro di back office, nonché una direzione commerciale, quella di Perugia, che negli ultimi anni ha coordinato il lavoro di un’area estesa oltre ai confini umbri e comprendente le Marche e l’Alto Lazio con le Province di Viterbo e Rieti. Nella fase di ristrutturazione è determinante per la regione che un polo decisionale sia conservato nel capoluogo, sia per garantire i livelli occupazionali, ma ancor più per consentire all’Umbria il più agevole accesso al credito, tanto più che dalla stessa azienda bancaria che ha ereditato le importanti funzioni svolte a suo tempo dalla Cassa di Risparmio di Perugia e poi dalla Banca dell’Umbria, è già stata annunciata la volontà di gestire profondamente il rapporto con il sistema locale. E’ quanto hanno richiesto i sindacati FABI, FALCRI, FIBA Cisl, FISAC Cigl, e UGL incontrando le Istituzioni locali nelle persone del Sindaco di Perugia Vladimiro Boccali e del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi. Nel corso del prossimo anno Unicredit varerà la sua nuova struttura, accorpando sotto un unico marchio le tre banche del settore retail che coprono da nord a sud l’intero territorio nazionale nonché quelle banche che oggi presidiano i segmenti di mercato dedicati ai grossi risparmiatori ed alle imprese. Di fronte a questo scenario sono inevitabili le preoccupazioni espresse dai sindacati agli esponenti delle istituzioni locali sia sul piano occupazionale sia sul fronte dell’accesso al credito in Umbria. Su tali punti sia Boccali sia Guasticchi hanno espresso la volontà di farsi parte attiva nei confronti dei vertici di Unicredit. Il Presidente della Provincia ha addirittura annunciato di voler incontrare quanto prima l’amministratore delegato di Unicredit, Profumo, per rappresentare le esigenze del territorio dove il gruppo bancario non deve dimenticare le profonde radici ereditate e che in altre realtà vengono difese con forza non solo dalle istituzioni locali, ma anche dalle Fondazioni. Condividi