corciano presepe.jpg
CORCIANO - Dal 24 dicembre fino al 10 gennaio, l’antico borgo di Corciano diventa, come sempre, un suggestivo presepe realizzato con statue a misura d’uomo, rinnovando la magia che dal 1986 ogni anno si ripete. Questo Presepe edizione 2009, però, serba una sorpresa ai visitatori: dopo aver percorso l’itinerario che porta alla Natività, troveranno ad accoglierli, al posto delle statue, una gigantografia che le rappresenta, perché la Natività del presepe di Corciano è a Santiago de Compostela. A darne notizia, questa mattina, durante una conferenza stampa che si è tenuta nel palazzo comunale, il sindaco Nadia Ginetti, e che il 12 dicembre era presente alla presentazione dell’evento nella città spagnola. “Il progetto è stato reso possibile grazie all’accordo preso dalla Regione Umbria con la Regione Galizia – ha spiegato - che, nell’ambito della Rete Europea dei Cammini dei Pellegrini, ha ritenuto che fosse il presepe di Corciano a rappresentare la tradizione francescana per l’apertura della Porta Santa, il 1° Gennaio 2010, inizio dell’anno giubilare. Per noi è motivo di orgoglio e un’ottima occasione per farci conoscere - ha proseguito il sindaco- considerato che si stimano tra i 10 e i 15 milioni i pellegrini che visiteranno l’ufficio dedicato proprio ai Cammini dei Pellegrini”. Il presepe è affiancato, come ormai da alcuni anni, da una mostra a tema che quest’anno - in prosecuzione delle mostre del 2007, dedicata ai presepi in corallo, e del 2008, dedicata alla nascita del presepe di carta – si intitola "Il Natale di carta tra spiritualità e fantasia" (dal 23 dicembre al 10 gennaio). Accanto a questi due grandi eventi, una serie di iniziative collaterali che vanno dalla mostra mercato all’enogastronomia con degustazione di prodotti tipici. Il sindaco ha poi ricordato eventi musicali, come "Roncalli legge Roncalli" (martedì 29 dicembre al Castello della Pieve del Vescovo), un recital per voce e violoncello per il cinquantesimo anniversario del pontificato di Giovanni XXIII. Antonella Parlani, curatrice della mostra "Il Natale di carta tra spiritualità e fantasia", nonché tra gli artefici, insieme alla Pro loco, dell’allestimento del presepe a Santiago, ha parlato dell’importanza dei presepi di carta nella storia, fabbricati in particolare nei monasteri, “sono oggetti che portano un messaggio di serenità, perché le mani che lavorano sono le mani che pregano, e questo messaggio arriva”. Sono lavori di estrema pazienza, ha proseguito, eseguiti dalle suore in carta, cera e stoffa. C’era, nei tempi passati, una vera venerazione per il Bambin Gesù che, spesso, di legno e snodabile, veniva portato in dote nei conventi dalle suore, forse a consolazione di una maternità negata, visto che allora più che per vocazione si entrava in convento per logiche familiari e patrimoniali. Condividi