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La RdB Cub della Asl di Perugia non ha firmato l'ipotesi di Contratto Integrativo Aziendale che è stata invece sottoscritta il 13 novembre scorso da tutti gli altri sindacati. In una nota spiega oggi, ad oltre un mese di distanza, le ragioni di questo rifiuto, la principale delle quali è che peggiorerebbe le condizioni lavorative e disattenderebbe le aspettative dei dipendenti. Oltre a ciò nelle nota inviata alla stampa si indicano altre carenze: discriminerebbe centinaia di lavoratori; non prenderebbe in esame le problematiche legate all’orario di servizio – orario di lavoro; metterebbe nel dimenticatoio istituti quali la flessibilità e la Banca Ore. Interrogativi vengono anche sollevati riguardo alle problematiche della reperibilità, all'aggrazio dei costi dei servizi che sono stati affidati ai privati (vedi l’ultimo appalto della ristorazione “cibo refrigerato” per i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere) e al personale sanitario, al quale non andrebbe nulla. "Ma - si aggiunge - l’assurdo è che i sindacati hanno firmato una delega in bianco alla Direzione aziendale della ASL 2 di Perugia sia nella gestione delle posizioni organizzative sia per le progressioni orizzontali e verticali". E "Le risorse dell'art. 31, vengono depredate continuamente". Quanto alla pecunia l'interrogativo posto nella nota è elementare: "Perché i soldi non ci sono mai quando si tratta dell’interesse di tutti ed invece vengono sempre fuori (e in gran quantità) quando si tratta di favorire i soliti singoli individui (e non la professionalità)??? Quanto costano alla collettività tutti questi incarichi?" I soldi dirottati sulle posizioni organizzative incidono del 12% sul fondo di tutti", mentre "per finanziare la progressione orizzontale di tutto il personale ne basterebbero di meno". Da qui l'accusa rivolta ai "pseudo sindacalisti" che hanno firmato l'accordo di essersi "messi in competizione con il Ministro Brunetta nello smantellare il Pubblico Impiego e nella cancellazione dei diritti del lavoratore". Ricordando di aver più volte espresso la loro contrarietà "a questo sistema perverso e vessatorio che i lavoratori hanno già sperimentato sulla loro pelle e che sta diventando lo strumento per i passaggi di progressione orizzontale, per la mobilità interna, per l’accesso alla formazione, ai crediti ECM, ed altro". La delegazione sindacale avrebbe perciò disatteso il mandato conferitole dai lavoratori e sarebbe particolarmente preoccupante il fatto "che anziché migliorare il regolamento aziendale approvato nel 2006 (ad esempio per accedere alla posizione organizzativa c’era il requisito della laurea specialistica) ci si riduca alla totale discrezionalità del Direttore Generale". "La RdB CUB non ci sta - conclude la nota - e chiama tutti i lavoratori a discutere sui luoghi di lavoro mediante assemblee indette dalla RSU per sottoporre l’Accordo sul Contratto Integrativo Aziendale 2006/2009, così come sulla penosa situazione dei buoni pasto. Cosa si può comprare da mangiare con 4,13 euro?" E la domanda finale Condividi