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Una banda di truffatori che operava ai danni di aziende italiane ed estere è stata scoperta dai carabinieri della compagnia di Todi che oggi hanno arrestato tra Umbria e Campania nove persone in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare della magistratura di Perugia, otto in carcere e una ai domiciliari. Ricercata una decima persona, resasi irreperibile. I danni arrecati alle vittime delle 30 truffe contestate è stato quantificato in circa 3 milioni di euro. I particolari sull'operazione, denominata 'Magic Wine' e coordinata dal pubblico ministero Antonella Duchini, sono stati resi noti stamani in una conferenza stampa dal comandante del reparto operativo dei carabinieri di Perugia, il maggiore Pierugo Todini, e dal comandante della compagnia di Todi Marcello Egidio. Gli arrestati, attraverso la gestione di due aziende, la 'Panta Forniture' di Deruta, operante nel settore della vinificazione, e la 'Canal System' di Marsciano che commercializzava prodotti per l'edilizia, entrambe rilevate - secondo l'accusa - attraverso 'fittizie' cessioni societarie, si presentavano con falsi nomi ad aziende italiane e estere e ordinavano consistenti quantitativi di merce che, una volta consegnata, veniva smistata per ignote destinazioni e mai pagata, o pagata con titoli di credito scoperti. Una attività illecita, secondo le risultanze investigative, che ha preso il via nel 2007, con l'acquisizione delle due aziende e che è finita nel mirino dei carabinieri della stazione di Deruta nel 2008, nel corso di una attività di controllo del territorio e monitoraggio delle attività economiche. Ad insospettire i militari, in particolare, il consistente flusso di merci che aveva in deposito la 'Panta Forniture' e i personaggi che vi gravitavano. Quindi le indagini che, secondo gli investigatori, hanno fatto emergere ''un'organizzazione ben articolata, che riuniva gli elementi tipici di un'associazione per delinquere''. Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Perugia Marina De Robertis, sono state eseguite stamani a Marsciano (una) e Deruta (una), nel Napoletano a Torre Annunziata (quattro), Cava de' Tirreni (una) e nel Salernitano, a Nocera Inferiore (una) e Mercato San Severino (una). Perquisizioni sono avvenute anche a Torre del Greco. A finire in manette Giuseppe De Prisco, 55 anni, di Nocera Inferiore, e Luigi Vitale, 73 anni di Torre Annunziata (l'unico posto agli arresti domiciliari per l'eta' avanzata) ritenuti i capi dell'organizzazione. Agli arresti anche Adriano Pannullo, 64 anni di Mercato San Severino, Ciro Russo, 42 anni, Liberata Gentile, 48 anni, Giovanni Fiorillo, 47 anni, tutti di Torre Annunziata, Matteo Gioviale, 48 anni di Cava de Tirreni, Carlo Pierassa, 53 anni di Marsciano e Nicola Castellani, 31 anni di Deruta. A tutti vengono contestate le accuse di associazione per delinquere, truffa aggravata e la bancarotta fraudolenta della società Canal System. Gli arrestati, come detto, con falsi nomi e spacciandosi per professionisti (commercialisti e avvocati) si presentavano alle aziende, simulando uno stato di solvibilità e ordinando consistenti quantitativi di merce di varia natura (prodotti per l'edilizia, per la vinificazione, veicoli) che, una volta consegnati nei locali della Panta Forniture di Deruta e della Canal System di Marciano venivano smistati per ignote destinazioni e mai pagate. Sempre secondo quanto emerso dalle indagini, oltre alle aziende commerciali, l'organizzazione aveva preso di mira anche istituti di credito ai quali si erano rivolti chiedendo, per la gestione delle due aziende, apparentemente solide, fidi per importi consistenti. In breve tempi i conti correnti sui quali confluivano le somme elargite attraverso la concessioni dei fidi venivano prosciugati. Le aziende e gli istituti di credito truffati hanno sede in diverse localita' del territorio nazionale (Perugia, Deruta, Marsciano, Magione, Gubbio, Spoleto e nelle province di Milano, Pordenone, Lecco, Reggio Emilia, Viterbo, Ferrara, Treviso, Ascoli Piceno e Napoli) ed all'estero (Francia). Durante le perquisizioni è stata sequestrata copiosa documentazione ritenuta utile alle indagini. Gli arrestati sono stati condotti nelle case circondariali di Perugia, Napoli Poggioreale, Pozzuoli e Salerno. Condividi