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ASSISI – Proprio alla vigilia dell’8 marzo, il Partito Democratico di Assisi ha varcato il “Rubiconde” sposando le tesi più integraliste della destra cattolica in tema di vita e famiglia. Errore di percorso o, come più probabile, prime prove di “larghe intese” in Umbria da parte del partito di Veltroni? Cos’altro si può dire davanti ad una mozione da loro votata, presentata dal gruppo Udc, per modificare l’art. 9 dello Statuto comunale relativo "valori sociali e della persona". Il giudizio ai nostri elettori, tenendo presente che nel documento approvato dagli uomini di Veltroni si impegna, fra l’altro, il Consiglio comunale: 1 - Alla tutela della persona umana, nell'ambito delle sue competenze, e con idonei provvedimenti concorre a garantire il diritto alla vita. adottando quegli accorgimenti e quegli strumenti affinché la vita di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale, sia protetta ed accolta in tutti i suoi aspetti... 2- Al riconoscimento della famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra una donna ed un uomo, riservandole un insostituibile ruolo sociale, quale cellula primaria e fondamentale della società attraverso l'erogazione di efficienti servizi di assistenza e consulenza, promuovendo e valorizzando anche le forme di volontariato...". Si tratta, come si vede, delle posizioni più estremiste portate avanti del Movimento per la vita, quelle che oggi migliaia e migliaia di donne stanno combattendo nelle piazze di tutta Italia, perché mettono in grave pericolo la laicità del nostro Paese. Esito finale del voto: favorevoli 15 (10 del PdL, 2 dell'UDC, 3 del PD). Contrario il solo consigliere della Mongolfiera, Franco Matarangolo, che ha immediatamente denunciato questo scandaloso inciucio. Condividi