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C'è un ''filo rosso'' che lega le vicende di Aldo Bianzino, morto nell'ottobre del 2007 nel carcere di Perugia, e Stefano Cucchi, deceduto dopo essere stato arrestato a Roma, secondo i Radicali italiani che venerdì prossimo terranno una mobilitazione nel capoluogo umbro. Annunciata la presenza della parlamentare Emma Bonino e della sorella di Cucchi, Ilaria. L'iniziativa - presentata oggi in una conferenza stampa – si terrà presso gli uffici giudiziari in occasione dell'udienza davanti al gip fissata per decidere in merito alla richiesta di archiviazione da parte del pm del fascicolo per omicidio a carico di ignoti sulla morte di Bianzino (che per i periti della procura avvenne in seguito a un aneurisma cerebrale). Alla quale si sono opposti i familiari attraverso i loro legali. ''Vogliamo che venga accertata la verità sui casi di Bianzino e di Cucchi'' ha detto oggi a Perugia il segretario nazionale dei Radicali, Mario Staderini. ''Il vero crimine – ha aggiunto - è comunque rappresentato dal proibizionismo perché porta a tragedie come queste''. Bianzino venne arrestato per la coltivazione di alcune piante di canapa indiana. Alla conferenza stampa che si è svolta oggi a Perugia hanno partecipato diversi esponenti radicali. ''Siamo qui per chiedere che il giudice non archivi la verità'' ha detto Gianfranco Spadaccia, riferendosi alla vicenda di Bianzino. ''La nostra - ha aggiunto - non è comunque una iniziativa contro la polizia penitenziaria e da anni ci battiamo per migliorare le condizioni di lavoro di questi agenti. E' però interesse di tutti che la verità esca fuori, qualsiasi essa sia''. Spadaccia ha poi annunciato che venerdì i Radicali porranno alla presidente della Regione ''la questione della legge per il garante per i detenuti che c'è da tre anni ma non è stata ancora applicata''. Tommaso Ciacca ha infine annunciato che venerdì gli appartenenti al movimento faranno 24 ore di sciopero della fame ''per sostenere la richiesta di verità su Bianzino''. ''Quanto sono costati – si chiede poi Staderini - al sistema giudiziario italiano e a quello radiotelevisivo pubblico i processi Meredith, Garlasco e Cogne?''. L'esponente radicale ha parlato di ''approfondimenti morbosi'' compiuti al posto di trasmissioni ''che dovrebbero affrontare invece problemi veri come quelli della malagiustizia''. ''Processi per reati più gravi per la convivenza civile come ad esempio le rapine - ha detto Staderini - non hanno fondi e milioni di famiglie sono vittime della malagiustizia solo perché i media non se ne occupano''. ''L'agenda giudiziaria delle procure - ha detto ancora Staderini - non può essere dettata dai salotti tv come quello di Porta a porta che già detta l'agenda politica italiana''. Condividi