WASHINGTON - Per come si e' svolto il processo di Perugia, non c'e' alcuna critica da parte degli Stati Uniti al sistema giudiziario italiano, anzi. A giudizio degli Usa e' un sistema ''giusto, aperto e trasparente''. Subissato dalle domande della stampa americana, il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ian Kelly, ha risposto in questi termini alle polemiche sempre piu' accese che in America sono seguite alla condanna di Amanda Knox, cittadina americana di Seattle condannata in Italia a 26 anni per l''omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
Per quanto accese siano le polemiche, gli Usa escludono in modo categorico che la condanna possa essere frutto di un sentimento antiamericano, come invece sostenuto dalla senatrice Maria Cantwell, democratica, che ha il suo collegio proprio a Seattle. Rappresentato sui media come un processo-scandalo contro una giovane americana innocente (''Puo' questa ragazza essere un assassina?'' titolava la Cnn sotto la foto acqua e sapone di Amanda), il caso ha visto negli Stati Uniti un ulteriore infiammarsi di polemiche dopo le dichiarazioni rilasciate dalla senatrice di Seattle. All'indomani del verdetto, la Cantwell aveva criticato la decisione dei giudici, colpevoli a suo avviso di aver emesso una condanna nonostante ''un'evidente mancanza di prove''. Secondo lei, la sentenza rifletteva un diffuso ''antiamericanismo'' da parte dell'opinione pubblica italiana e per questo chiedeva un intervento del segretario di Stato Usa.
Il furore polemico della Cantwell e' stato cavalcato dalla stampa americana, ma smorzato dal Dipartimento di Stato. Che ha respinto in modo esplicito le accuse di irregolarita' al sistema giudiziario italiano. La stessa Hillary Clinton ha rilevato che ''il nostro personale diplomatico e' stato costantemente in contatto con Amanda e la sua famiglia''. La stampa Usa, tuttavia, e' arrivata a porre al Dipartimento di Stato anche una domanda che evocava una plateale faziosita' nazionalistica dei giurati: ''Abbiamo visto che la giuria italiana indossava fasce tricolori e che la stampa italiana manifestava un certo furore: alla luce di questi elementi, continuate a pensare che il processo sia stato giusto?''
''L''Italia ha le procedure giudiziarie sue proprie'', si e' limitato a rispondere il portavoce Kelly senza entrare nel merito del fregio tricolore che i giudici popolari devono portare. Si e' arrivati anche a domandare: ''La decisione dell'Italia di mandare soldati in Afghanistan puo' rendere politicamente piu' difficile per gli Stati Uniti criticare l'Italia e il suo sistema giudiziario?'' Sdegnata a questo punto la risposta del portavoce: ''Vi diffido dal fare connessioni di questo tipo. Rimaniamo nel merito delle cose''. Che riguardano il processo di una cittadina americana giudicata colpevole in uno Stato estero il cui sistema giudiziario e' considerato dagli Usa ''giusto, trasparente e aperto''. E - ha aggiunto - non e' vero che il segretario di Stato Usa abbia mai parlato di ''dubbi'' circa le modalita'' del processo. ''Credo che si sia perso qualcosa nella traduzione in italiano - ha precisato Kelly -.
Alla Abc il segretario ha detto che si sarebbe incontrata con la senatrice Cantwell e con chiunque avesse una qualche preoccupazione''. Ora nel caso di Amanda vi sono 45 giorni per fare appello. Gli Usa ''lo seguiranno'': ''''Sono ovviamente pronta a incontrare chiunque lo desideri per discutere questo caso'', ha detto la Clinton. Nelle sue parole la consapevolezza tanto delle polemiche americane pro-Amanda, quanto delle dichiarazioni rilasciate da Arline Kercher, la madre della vittima: ''Che c''entra la politica? Non so dove i famigliari di Amanda vogliano arrivare coinvolgendo persone di alte responsabilita'''.
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