PERUGIA – “Con il 2009 è iniziato il triennio che ci porterà nel 2011 alle celebrazioni dei centocinquant’anni dalla nascita dello Stato italiano, segnato dal susseguirsi delle stragi di Perugia del 20 giungo 1859, dal Plebiscito del 1860 e dalla proclamazione dello Stato italiano nel 1861. Da qualche tempo sto riflettendo sulla opportunità di istituire una vera e propria Festa dell’Umbria, da celebrare il 4 novembre, in memoria di quel Plebiscito del 1860: un atto politico che vide in quel giorno l’ottanta percento della popolazione adulta maschile chiedere l’annessione all’allora Regno sabaudo dei territori di Perugia, Terni e Rieti, dando di fatto i natali alla Provincia dell’Umbria, l’entità politica ed amministrativa più vicina all’attuale Regione”.
L’ipotesi è stata formulata dal professor Fabrizio Bracco, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, in apertura del Convegno, “Il XX Giungo 1859, dall’insurrezione alla repressione” che si è aperto oggi a Palazzo Cesaroni, su iniziativa dell’Università di Perugia e dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Comitato di Perugia e che proseguirà anche domani mattina, con l’intervento di numerosi storici e ricercatori.
Bracco che ha portato i saluti del Consiglio regionale ai convegnisti, ha tenuto subito a precisare che la data della eventuale festa dell’Umbria non può essere il 20 giugno, perché quei fatti tragici che risalgono al 1859, hanno una dimensione enorme, ma troppo legata alla storia della sola città di Perugia anche se il capoluogo diventò in quei giorni la città martire del Risorgimento; mentre il Plebiscito accomunò tutti territori dell’attuale Umbria in una espressione di comune volontà di contribuire alla costruzione dell’Italia moderna.
Circa la opportunità di istituire una ricorrenza annuale regionale, il presidente ha osservato che quasi tutte le grandi città celebrano date riferite a momenti fondativi, al pari dei grandi stati come la Francia che ricorda ogni anno la presa della Bastiglia.
Riscoprire il Risorgimento festeggiando nel 2011 i centocinquant’anni dell’Unità italiana e magari Nel 2010 avviare celebrazioni dei centocinquant’anni dell’Umbria moderna, per Bracco avrebbe anche un chiaro significato culturale ed educativo, proprio nel momento in cui si assiste al progressivo appannamento dello spirito pubblico, della democrazia e ad una crescente evanescenza del concetto di Repubblica.
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