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di Daniele Bovi Oltre alla lettera datata 27 novembre, ce n’è una del giorno prima in cui lo stesso Roscini chiede al Consiglio comunale di non rescindere la convenzione con la Codep e in cui dice che se così sarà, si andrà alle vie legali. La lotta nei fanghi si fa sempre più pesante.Roscini apre la sua missiva facendo notare, stizzito, come lui sia venuto a conoscenza dell’ordine del giorno del Consiglio “solo” dai giornali. E prosegue con la sua strenua autodifesa in tre punti. Primo, l’articolo 13 della convenzione non è stato violato. Secondo, nessuna norma ambientale è stata violata. Terzo, “vige il principio di innocenza fino a prova contraria”. Tutto quello che ho fatto, dice in sintesi Roscini, l’ho fatto “per scongiurare danni all’ambiente” e informando il Comune e l’assessore Bazzoffia di ogni passo. “L’Assessore all’Ambiente – dice Roscini – è stato da sempre consapevole ed informato prima del compimento proprio per il Suo ruolo istituzionale”. L’amministrazione insomma, era informata di tutto. E se non vale il principio di informazione, fa notare Roscini, vale almeno quello di correttezza per il quale l’amministrazione avrebbe dovuto comunicare “il suo punto di vista” e “inviare una diffida anche per sapere cosa viene imputato alla Codep”. Roscini a questo punto si chiede il perché di quell’ordine del giorno e perché l’ha dovuto sapere solo dai giornali. Da qui a passare alle carte bollate è un attimo. Anche perché, sottolinea Roscini, in base alla decisione del Consiglio “le attività degli allevatori saranno bloccate per un tempo indefinito. Presumo che anche gli allevatori intenteranno causa al Comune”. E la guerra va avanti. Condividi