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PERUGIA - Ha ribadito i toni preoccupati sull’andamento del settore, emersi recentemente nel “I Forum sul Turismo”, il consiglio direttivo della Federalberghi dell’Umbria che si è riunito nelle sede provinciale della Confcommercio, a Perugia, provvedendo nella circostanza anche alla conferma di Giorgio Mencaroni alla presidenza per il prossimo triennio. Pur nel contesto di una crisi generalizzata del comparto, che non accenna ad invertire la tendenza, la nostra regione soffre più di altre e con più difficoltà sta agganciando la ripresa, come risulta da una rilevazione fatta dalla Federalberghi nazionale. A fronte, infatti, di un dato italiano che nel mese di settembre vede un –1,8% nelle presenze, in Umbria si registra, nello stesso periodo, un –9,55% negli arrivi e un –7,90% nelle presenze. Oltre a politiche mirate e concertate di rilancio, il consiglio Federalberghi ha individuato alcune misure di breve-medio periodo come essenziali per affrontare questa situazione di emergenza e porre i presupposti per uscirne al più presto. Intanto lavorare per l’innalzamento della qualità delle strutture ricettive. A breve dovrebbe uscire la graduatoria del bando per la implementazione degli standard di qualità degli alberghi: il sindacato chiede alla Regione di mantenere la promessa di trovare risorse aggiuntive sufficienti a finanziare tutte le domande, se tutte quante risultassero meritevoli del sostegno pubblico. Accanto a questo per Federalberghi Umbria è essenziale che non ci sia una implementazione ulteriore dell’offerta ricettiva, né alberghiera né extralberghiera, specie nel settore degli agriturismi. Il tasso di occupazione delle strutture è sotto la soglia di allarme, e il mercato dell’offerta assolutamente saturo. Lo era a prescindere dalla crisi: in questo momento di stretta economica il problema sta facendosi ancora più drammatico, con conseguenze pesanti anche in termini occupazionali. Con questa situazione, ferma restando la libertà di iniziativa privata, Federalberghi lancia alle istituzioni un preciso richiamo: nessun contributo pubblico per le nuove strutture, ma solo per la riqualificazione di quelle esistenti. Condividi