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di Eugenio Pierucci La fonte è insospettabile: il settimanale della Mondadori “Panorama”, di proprietà, quindi, del premier Berlusconi e perciò non certo tenero con i comunisti e con le amministrazioni di sinistra, eppure l’Umbria non ne esce certo male. Ci riferiamo all’indagine che il settimanale in questione ha condotto insieme al Centro Studio Sintesi di Venezia, per misurare il benessere interno lordo nei piccoli comuni italiani, quelli compresi nella fascia di popolazione 10.000-100.000 abitanti. Per individuare i 100 borghi più felici, lo studio ha selezionato un campione di cittadine medie attraverso due fasi. La prima scrematura, effettuata partendo da tutti gli 8.101 comuni italiani (nei quali sono comprese anche grandi città come Roma o Milano e le 110 province) in base a 13 parametri, ha eliminato di volta in volta gli estremi: per esempio, i comuni con una densità media della popolazione troppo bassa e troppo alta, quelli nei quali gli immigrati residenti sono meno dell’1 per cento o sopra il 15 e così via. I comuni che hanno superato la prima prova sono stati 249. Il più piccolo? Asola, nel Mantovano, con 10.056 residenti. Il più grande è Asti, in Piemonte, con 75.298. Una seconda fase dell’indagine ha quindi misurato il livello di qualità della vita nei comuni selezionati attraverso un mix di 50 indicatori di benessere in otto diverse aree. Le stesse recentemente indicate come indispensabili per misurare la vera felicità dei cittadini dalla commissione di economisti istituita in Francia da Nicolas Sarkozy e guidata dal premio Nobel Joseph Stiglitz. Non solo la ricchezza e le condizioni di vita materiali ma anche l’istruzione, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, la sicurezza, l’ambiente, le attività personali e la salute. Fatto questo nella classifica della “felicità”, come la definisce Panorama, ovvero fra i 100 Comuni più fortunati d’Italia, l’Umbria, piccolissima regione, è riuscita a piazzarne due, e non male, visto che al 20° posto figura Gualdo Tadino, mentre il 45° è stato appannaggio di San Giustino. L’exploit gualdese è senz’altro sorprendente poiché smentisce clamorosamente quanto sostenuto dal centro destra in campagna elettorale, sulle insufficienze dell’allora Giunta di centro sinistra che poi uscì sconfitta dalle urne. E’ del tutto evidente che in pochi mesi l’amministrazione Morroni non può aver ribaltato questo giudizio “negativo”, tanto più che le rilevazioni che stanno alla base dell’indagine risalgono ad epoca precedente. La conclusione è, allora, che della realtà amministrativa gualdese ante elezioni venne data una visione distorta, non rispondente alla realtà, approfittando anche della sopravvenuta emergenza economica che aveva pesantemente colpito la fascia appenninica umbro-marchigiana (con la crisi della Merloni in particolare) che ha determinato un innegabile clima di sfiducia fra la popolazione del quale la Giunta Scassellati, che ora viene riabilitata, ha finito per pagare le conseguenze. Chiarito questo aspetto, varrà la pena di soffermarci più dettagliatamente sui meriti di San Giustino che, sia pure piazzatosi un po’ più indietro, può comunque vantare il primato assoluto, a livello nazionale, per quanto riguarda il livello dell’istruzione. Ciò gli ha fatto guadagnare un approfondimento particolare da parte del settimanale berlusconiano, che è stato affidato a Fernando Fusco, fumettista di “Tex”, che con queste parole racconta il suo primo incontro con il comune umbro dell’Alto Tevere: “Sono nato in una città di mare, Ventimiglia, ma ho trascorso molti anni all’estero: l’infanzia in Algeria e poi a Parigi, città nella quale sono nate le mie due figlie e ho vissuto per 16 anni. Nel 1970 sono rientrato in Italia con la mia famiglia. Avevo una piccola casa di vacanza a San Giustino e andai a vivere lì. Non sapevo ancora quanto tempo mi sarei fermato. Sono rimasto tutta la vita….”. Questi i sei indicatori grazie ai quali San Giustino ha conquistato il podio della classifica per l’istruzione, in base ai quali ha superato tutti gli altri comuni:alunni per docente (elementari statali e non) 8,8; indice di possesso del diploma di scuola media superiore (popolazione 19 anni e più) 33,5; percentuale popolazione 14-19 anni iscritta alla scuola superiore 83,3; scuole ogni 10.000 abitanti 10,8; biblioteche ogni 10.000 abitanti 3,7; percentuale di bambini al di sotto di 5 anni che frequentano asili statali 39,3. La cittadina umbra, spiega sempre Panorama, risulta la migliore “superando la media per numero di diplomati e per alunni iscritti alle scuole superiori. San Giustino può vantare anche il più alto numero di scuole per abitanti e la più alta percentuale di bambini al di sotto dei 5 anni che frequentano asili pubblici: il 39,3% contro una media del 28,2. Comune di frontiera fra Umbria e Toscana, San Giustino punta ora a sviluppare la vocazione turistica proprio grazie ad arte e cultura”. Ultima, ma non secondaria notazione: da circa una decina di anni l’assessorato alla cultura e all’istruzione di San Giustino è affidato ininterrottamente ad un esponente di Rifondazione Comunista. Nella giunta passata questo incarico, oggi ricoperto da Massimiliano Manfroni, era appannaggio di Enrico Flamini, che lo ha mantenuto fino al rinnovo dell'Amministrazione comunale, essendo stato eletto segretario provinciale del Prc. Segno che i comunisti non hanno ancora dimenticato come si fa a ben amministrare una città, nell’interesse di chi ci vive! Condividi