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PERUGIA - Si svolgerà mercoledì 25 Novembre nella Sala S.Anna, in viale Roma, 15, dalle ore 17 alle ore 19, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Promossa dalle istituziOni locali e regionali, a Perugia, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, prevede l’evento-progetto "Sputa il Rospo", a cura della Compagnia degli Gnomi, e due rappresentazioni teatrali: “La guardiana delle Oche”, un monologo di Cecilia Di Giuli, e una rappresentazione del Laboratorio Teatrale Unitre Perugia diretto da Roberto Biselli, Teatro di Sacco. La violenza contro le donne è trasversale, soprattutto in ambito familiare, si manifesta sotto diverse forme contemporaneamente: fisica, psicologica, economica e sessuale; le donne che la subiscono appartengono ad ogni classe sociale e ad ogni fascia d’età. La data del 25 Novembre è stata scelta in ricordo delle sorelle Miraball, dissidenti politiche violentate e uccise nel 1960 a Santo Domingo. Dopo quasi cinquant’anni, la violenza contro le donne rimane purtroppo un tema di grande attualità; come ricorda l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Perugia, Lorena Pesaresi, in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 60 anni; sono 6 milioni e 743 mila le donne che nel corso della vita sono state vittime di una violenza fisica o sessuale, c’è un omicidio in famiglia ogni due giorni, e in 7 casi su 10 la vittima è una donna. Ancora: la maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri), o dall’ambito familiare; l’età media delle vittime si abbassa: un milione e 400 mila di loro ha subito uno stupro prima dei 16 anni; solo il 18,2% delle donne è consapevole che quello che ha subito è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente qualcosa di sbagliato e il 36% solo qualcosa che è accaduto. Infine, oltre il 90% delle violenze, non è mai stata denunciata per paura, per ricatti, o per salvaguardare i figli. L’assessore Pesaresi sostiene l’esigenza di una legge regionale che individui strumenti e risorse, ponendo il problema dell’autosufficienza economica. “E’ importante – dice - mettere le donne che subiscono violenza in condizione di fare denuncia e di non ritirarla”. Ed ecco il perché di un progetto che si intitola “Sputa il rospo” e che permetterà alle donne, ma anche agli uomini, di raccontare la propria esperienza o testimonianza affidandola a un box collocato in vari punti strategici della città: il materiale raccolto farà parte di una iniziativa del prossimo 8 Marzo. Come detto, il progetto – evento “Sputa il rospo” sarà presentato dalla Compagnia degli Gnomi, mercoledì 25 Novembre. Per l’assessore provinciale Ornella Bellini quando si parla di violenza sulle donne la gamma è molto vasta e comprende le mutilazioni genitali femminili che, pur essendo contestualizzate in alcune parti del mondo, costituiscono un grande problema. La violenza sulle donne si declina in vari modi, prosegue la Bellini: può essere domestica, nei luoghi di lavoro e connessa alle barriere immateriali che possono essere costituite da razza, religione, sesso, condizioni politiche, disabilità. Il percorso contro queste violenze è in itinere, e come tutti i diritti acquisiti, bisogna “lottare per acquisirli e anche per mantenerli”. Ai processi migratori sono legati i processi di integrazione, un percorso sempre aperto su nuove esigenze sulle quali nessuno può abbassare la guardia. Marina Toschi (consigliera di parità - Ministero del Lavoro), ricorda la storia e le origini della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quando le sorelle Miraball sono state scelte come simbolo di capacità di rivolta delle donne ma anche dell’oppressione che su di loro viene esercitata. Carla Collesi (Centro pari Opportunità della Regione dell'Umbria) parla del servizio per eccellenza svolto dal centro regionale per le Pari Opportunità, dal 1989 nella sede di Perugia e dal 2001 in quella di Terni: Telefono Donna, al quale si sono rivolte 6000 donne, 370 donne solo da gennaio di quest’anno, con un incremento di circa un terzo rispetto all’anno precedente. Telefono Donna ha attivato vari protocolli antiviolenza che prevedono l’apertura di strutture di accoglienza, assistenza psicologica, legale e inserimento- reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza. L’ultimo protocollo d’intesa risale allo scorso mese di aprile (Centro Pari Opportunità – Comune di Perugia –Asl 2 Distretto del perugino e Azienda Ospedaliera di Perugia) per la realizzazione di un programma di azioni integrate contro la violenza e il maltrattamento nei confronti delle donne. I servizi sono attivabili attraverso il numero verde 800 861126, collegato anche con il 1522, che è il numero del servizio nazionale antiviolenza. Condividi