amanda nuova.jpg
Ha parlato di ''vicenda unica'' di un processo che ''ha interessato tre continenti'' il pm Giuliano Mignini aprendo la sua requisitoria nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. ''Un processo mediatico nel quale sono svaniti gli elementi emersi in aula'' ha affermato il magistrato. ''A fronte di vicende giudiziarie assolutamente lineari, - ha detto Mignini - di indagini veloci e plurimi conferme ha attirato contestazioni veementi. Questo è il maggior paradosso. Detective in cerca di notorietà, scrittori blogger e giallisti si sono alternati in una sorta di processo parallelo. Ma il processo si celebra solo in questa aula'' Il pm ha quindi sostenuto che l'effrazione di una finestra nella camera di una delle coinquiline italiane della Knox e di Meredith Kercher, messa in atto secondo la procura per sviare le indagini, ''è il particolare chiave della vicenda e del mistero''. ''Se è stata simulata, come è evidente, gli autori - ha affermato Mignini - sono la Knox e Sollecito che la seguiva sempre. E l'obiettivo era di allontanare i sospetti''. Il magistrato ha definito l'effrazione ''il chiodo al quale sono appese le difese degli imputati''. ''Un chiodo – ha affermato - caduto fragorosamente e con esso le difese''. Per Mignini il furto venne simulato ''dall'interno da chi voleva allontanare i sospetti e magari indirizzarli su Rudy''. Amanda Knox ''ha consapevolmente accusato un innocente''. Il riferimento è a Patrick Lumumba, che però non ha nominato espressamente, coinvolto nell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher per le dichiarazioni alla polizia della giovane americana e poi prosciolto da ogni addebito (è infatti ora costituito parte civile nei confronti dell'americana accusata di calunnia nei suoi confronti). ''Amanda - ha sottolineato il magistrato - non ha mosso un dito mentre languiva in carcere. Né lei né la madre che aveva raccolto le sue confidenze. E guarda caso - ha proseguito Mignini - si trattava di una persona di colore come Rudy Guede'' Rudy Guede è stato il ''convitato di pietra'' nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox secondo il pm Giuliano Mignini. ''In qualche modo è stato sempre presente'' ha detto il magistrato riferendosi all'ivoriano, già condannato a 30 annidi reclusione con il rito abbreviato per il concorso nell'omicidio di Meredith Kercher con i due i due giovani. ''Perché Sollecito e la Knox - ha sottolineato Mignini - non si limitano a proclamare la loro innocenza ma lo accusano. Dicono di non essere stati nella casa del delitto ma dicono anche che l'assassino è uno ed è Guede. Gli imputati hanno voluto fare un processo parallelo senza che lui potesse difendersi''. Condividi