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Hanno incrociato le braccia oggi pomeriggio, dalle 14,30 alle 16,00, e poi domani sempre per un’ora e mezza in ogni turno, per dare vita ad assemblee nei luoghi di lavoro nelle quali poter discutere il contratto separato siglato da Fim e Uilm con Federmeccanica, senza la Fiom Cgil e, soprattutto, senza la consultazione dei lavoratori interessati. Stamattina, nel corso di una conferenza stampa la Fiom Cgil di Terni ha spiegato le ragioni di questa ulteriore mobilitazione che sfocerà sabato 14 novembre, come ha ricordato Luigino Mengaroni, della segreteria provinciale della Camera del Lavoro, nella grande manifestazione nazionale della Cgil che si terrà a Roma e per la quale dalla provincia di Terni partiranno 20 pullman. “Abbiamo chiamato i lavoratori allo sciopero e alle assemblee per tornare a ribadire la nostra richiesta di democrazia nei luoghi di lavoro – ha spiegato Attilio Romanelli, segretario generale della Fiom di Terni – continuiamo a chiedere che sul contratto siglato da Fim e Uilm senza un mandato dei lavoratori si tenga un referendum al quale risultato noi per primi ci atterremo rigorosamente. Riteniamo invece quasi offensiva la consultazione annunciata da Fim e Uilm – ha aggiunto Romanelli - rivolta solo ai loro iscritti e tenuta fuori dalle fabbriche: è davvero una presa in giro”. Nel merito dei contenuti del contratto separato, la Fiom Cgil critica fortemente quello che definisce “un attentato al valore universale e solidale del contratto nazionale”, sottolineando come soltanto una piccolissima quota dei lavoratori, quelli delle grandi aziende, può contare sulla contrattazione di secondo livello, mentre per gli altri l’indebolimento del ccnl è “un fatto gravissimo con conseguenze pesanti sulle condizioni di vita di centinaia di migliaia di lavoratori”. Ma la Fiom di Terni ha voluto anche fare chiarezza sulla questione dei rapporti unitari con le altre sigle sindacali. “Non accettiamo che qualcuno possa farci passare come il sindacato che rompe l’unità – ha affermato Alessandro Rampiconi, della segreteria Fiom di Terni – sono gli altri ad aver disdetto un contratto ancora in vigore in maniera unilaterale. Noi di tutta risposta abbiamo semplicemente chiesto di sottoporlo al giudizio vincolante dei lavoratori, ma ci è stato risposto di no. Allora, abbiamo chiesto, qui a Terni, all’inizio di questa settimana, di tenere almeno assemblee unitarie per mettere a confronto le diverse posizioni. Ma anche in questo caso non abbiamo avuto risposta”. Condividi