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Dopo il marcato peggioramento del primo trimestre di quest'anno, nell'economia umbra ''sono emersi i primi segnali di un arresto nel deterioramento del quadro congiunturale osservato a partire dal 2007'': lo dice la Banca d'Italia, nella nota sull'economia regionale nel secondo semestre di quest'anno, i cui contenuti sono stati resi noti stamani. Sempre Bankitalia fa osservare che ''la decelerazione della caduta osservata in estate è tuttavia insufficiente a cambiare il giudizio complessivo'' sul 2009, che registra, rispetto al 2008, ''cali generalizzati in tutti i principali indicatori economici''. GIU' IL FATTURATO Per il 76 per cento delle imprese dell'industria intervistate da Bankitalia nel suo sondaggio congiunturale si è registrato un calo di fatturato, mentre solo il 15 per cento ha riferito di un aumento. Il peggioramento ha interessato soprattutto le aziende del settore minerali non metalliferi, anche alla luce dell'ulteriore indebolimento del settore delle costruzioni. In generale, le aziende di maggiori dimensioni e quelle esportatrici, più vulnerabili al deterioramento della congiuntura internazionale, hanno sofferto più delle altre, sia in termini di calo del fatturato sia assottigliamento dei margini di profitto. OCCUPAZIONE I dati sull'occupazione e sul ricorso agli ammortizzatori sociali - sottolinea il report di Bankitalia - segnalano un deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro, con un ''intenso utilizzo'' della cassa integrazione che ha permesso di contenere al 5 per cento i licenziamenti, mentre il blocco delle assunzioni e del turnover e il mancato rinnovo dei contratti a termine ha determinato livelli occupazionali medi inferiori al 2008 per oltre il 20 per cento delle imprese intervistate. Il tasso di disoccupazione in Umbria (il dato è dell'Istat) è salito, nel primo semestre 2009, al 6,5 per cento (in Italia è del 7,7). INVESTIMENTI Sul fronte investimenti, un'impresa su quattro ha rivisto al ribasso i propri piani nel corso dell'anno, con un calo complessivo che dovrebbe sfiorare il 25 per cento. Redditività ancora in calo, con un impresa su cinque che prevede di chiudere in perdita il 2009. Meno negative appaiono le prospettive a breve termine per gli imprenditori umbri: tra le imprese che negli ultimi 6 mesi hanno operato in terreno di recessione (e sono il 60 per cento), soltanto una su quattro pensa che la caduta sia destinata a proseguire. Ottimista oltre il 50 per cento degli imprenditori umbri anche sulla probabile, prossima ripresa della domanda. CREDITO In materia di credito, prosegue il rallentamento del credito al settore produttivo, con una contrazione particolare nel manifatturiero e per le piccole imprese. Un inasprimento nelle condizioni di accesso al credito negli ultimi mesi viene segnalato dalla metà delle imprese manifatturiere, specialmente sotto forma di maggiori costi o di garanzie richieste. La dinamica dei prestiti alle famiglie resta superiore a quella delle imprese, mentre è ''lieve ripresa'' per l'erogazione dei mutui. Rallenta la raccolta bancaria, con i risparmiatori umbri orientati a preferire strumenti finanziari con elevata liquidità e basso rischio, come i conti correnti. Condividi