di Daniele Bovi
Ottobre è finito da un pezzo, novembre è bello che iniziato e il nome del candidato presidente del Pdl per le prossime elezioni regionali è come la temperatura di Bolzano. Non pervenuto. I vertici locali l’avevano promesso alle folle in attesa per ottobre, poi per la prima settimana di novembre. La cosa, in realtà, sembra destinata ad occupare la gran parte del mese di novembre. E il clima che si respira, specialmente intorno alla composizione delle liste, è così tranquillo e sereno da ricordare la leggendaria scena fantozziana della riunione di condomino. Prima baci e abbracci e poi, dal “dichiaro aperta la seduta”, erano mazzate per tutti ad altezza d’uomo.
Nel caminetto del Pdl di via Fani, nel corso degli ultimi mesi sono stati bruciati più nomi che in un altoforno. Prima si era partiti con le fantascientifiche ipotesi di Renato Brunetta e Giuliano Urbani, poi è stata la volta del gran bailamme intorno alla bella e impossibile Luisa Todini, poi è stato il turno del rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Stefania Giannini e infine si arriva ai giorni nostri con il sindaco di Assisi Ricci (micidiale la battuta di un pidiellino perugino: “E che famo, ce mettemo ‘n pretino di fronte al portone de Piazza Italia?!”) e con il consigliere regionale Fiammetta Modena, espressione di tutta la classe dirigente che sacrosantamente non si vuol far imporre il candidato dai palazzi di Roma. Il problema, però, sta tutto qui.
E sta tutto qui perché è Roma che decide e perché dentro quelle stanze, come ribadito in qualche incontro, il nome della Modena non è considerato quello giusto per far cadere il muro di Berlino anche in Umbria. Fatto sta che, per la prossima settimana, sono previste ulteriori vacanze romane allo scopo di fare pressing per la buona riuscita dell’operazione Modena presidente. In tutta questa sarabanda torna fuori un nome di cui si è parlato pochissimo, ossia quello di Gabriele Chiocci, presidente di Confapi Umbria, l’associazione delle piccole e medie imprese della regione. Secondo quanto appreso da Umbrialeft, Chiocci è qualcosa di più di un’opzione e le cose intorno al suo nome si stanno muovendo. Anche in direzione Roma. A Denis Verdini, uno dei triumviri che reggono il Pdl nazionale, il nome di Chiocci non dispiacerebbe affatto.
Ma chi è Gabriele Chiocci? Nato nell’aprile del 1969, oltre ad essere presidente della Confapi è anche l’amministratore delegato nonché presidente della Proter Srl di Perugia, ovvero dell’azienda fondata dal padre Mario nel 1986 che si occupa dell’estrazione, lavorazione e vendita di inerti per conglomerati cementizi e bituminosi. Il sito estrattivo principale è quello di Sant’Orfeto (alle porte di Perugia) e i suoi partner più importanti sono i maggiori produttori di calcestruzzo italiani, tra i quali figurano gli eugubini Barbetti e Colaiacovo. Il curriculum di tutto rispetto del giovane imprenditore (che con la sua azienda dà lavoro a 25 persone) parte da lontano e lo ha già visto, fra le altre cose, presidente dei giovani imprenditori umbri, membro del consiglio direttivo nazionale di Fincredit e del Centro estero delle Camere di Commercio di Perugia e Terni. Sarà lui la ruspa con la quale abbattere il Muro di Berlino dell’Umbria?
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