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CITTA' DELLA PIEVE - Sono rientrati al lavoro i 6 addetti della Fdm di Città della Pieve che erano stati posti in cassa integrazione straordinaria in deroga a seguito di una grave crisi economica e finanziaria dell'azienda nell'agosto 2008. La Fdm, azienda specializzata in archiviazione di documenti cartacei e digitali, tra i cui committenti figurano aziende del calibro di Eni e Unicredit, aveva avviato allora una procedura che prevedeva oltre 30 esuberi a livello nazionale di cui 7 a Città della Pieve, ma dopo una dura vertenza, si era arrivati all'accordo siglato presso il ministero del Lavoro che sanciva il ricorso alla cassa integrazione in deroga. Venerdì 30 ottobre si è tenuto un incontro presso la sede milanese dell'azienda nel quale si è concordato il riassorbimento di 6 dei 7 lavoratori in Cigs (con una sola uscita volontaria). “Questa vertenza – afferma Michele Agnani, segretario della Filcams Cgil di Perugia - è la dimostrazione di come gli ammortizzatori sociali, anche in situazioni di grave difficoltà, come quelle in cui versava e continua ancora in parte a versare la Fdm di Città della Pieve, siano uno strumento fondamentale per garantire la tenuta e la continuità occupazionale nelle aziende, che in questo momento di grave crisi economica sono spesso tentate da licenziamenti troppo facili, determinando una gravissima dispersione di professionalità acquisite che al contrario rappresentano un patrimonio fondamentale per le aziende stesse”. Condividi