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ROMA - Il peggio della crisi finanziaria sembra sia alle spalle e sia iniziata, sia pure lentamente, la ripresa', ha detto Berlusconi. Il premier lo ha scritto in un messaggio inviato al presidente dell'Acri in occasione della Giornata del Risparmio. E' “merito delle decisioni prese a livello globale - continua Berlusconi - ma anche del fatto che tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali, hanno svolto positivamente nel nostro Paese la loro parte”. Un elogio esplicito al comportamento delle banche nella crisi, favorito, a suo dire, dalla “rete di protezione predisposta tempestivamente dal governo” che avrebbe “rafforzato l'immunità delle banche italiane nei confronti della crisi''. Quindi ha auspicato che ''nell'interesse del Paese si realizzi una convergenza ancora maggiore tra imprese e banche'', invitando a non ignorare “le difficoltà che anche le banche attraversano nel loro quotidiano operare” e ad apprezzare in particolare “la meritoria azione svolta dalle fondazioni di origine bancaria'', augurandosi, infine “che le banche dimostrino un sempre maggiore radicamento verso le esigenze del territorio nella valutazione del merito di credito''. Un ottimismo, quello di Berlusconi, che non trova perfettamente d’accordo il governatore di Bankitalia, Mario Draghi che, intervenendo di persona alla 85/a Giornata del risparmio, è tornato ad insistere sulla urgenza “di riprendere il cammino delle riforme per riportare il paese su ritmi sostenuti di crescita economica”. Questo il quadro, assai più problematico, disegnato dal governatore: “Il nostro sistema bancario ha resistito alla crisi meglio di molti altri”. “La fase più acuta è superata: il Pil è tornato a crescere nel terzo trimestre, dopo oltre un anno di continua flessione”. In un anno però “l'occupazione è scesa del 3,3% perdendo 650.000 unità”. Quindi precisa, “se i sondaggi qualitativi delineano dalla primavera un quadro più favorevole, restano deboli i segnali quantitativi, soprattutto sulle componenti interne della domanda”. La caduta libera delle principali economie mondiali “si è fermata”, ma “siamo meno sicuri che si stia effettivamente avviando una ripresa duratura, che non poggi solo sul sostegno straordinario delle politiche economiche”. Condividi