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TERNI - E' attesa nelle prossime settimane la decisione della procura di Terni per l'inchiesta condotta nei confronti di don Pierino Gelmini accusato di molestie sessuali a carico di alcuni ex ospiti (nove quelli indicati nell'avviso di conclusione indagini) della Comunità Incontro. Il pm Barbara Mazzullo dovrà infatti decidere se chiedere il rinvio a giudizio del sacerdote, che si è sempre proclamato estraneo a ogni addebito, o l'archiviazione del fascicolo. Nell'inchiesta sono coinvolti anche due collaboratori del sacerdote e la madre di uno dei suoi accusatori. Devono rispondere di favoreggiamento per avere aiutato don Gelmini ad eludere gli accertamenti condotti dalla squadra mobile della questura di Terni. A tutti il 27 dicembre scorso è stato notificato l'avviso di conclusione indagini. A don Gelmini la procura contesta di avere costretto nove ospiti della comunità a “soddisfare le sue richieste sessuali” mediante “la minaccia di avvalersi della sua autorità e della conoscenza di numerosi personaggi politici influenti o promettendo favori tramite dette conoscenze”. Fatti che sarebbero avvenuti nella sede di Molino di Silla dal 1997 all'ottobre scorso. Intanto si è saputo proprio oggi che Don Pierino Gelmini e' stato ridotto allo stato laicale dal Papa, come chiesto dallo stesso fondatore della Comunita' Incontro di Amelia per difendersi al meglio nell'inchiesta della procura di Terni. La decisione del Papa è stata comunicata al vescovo di Terni monsignor Vicenzo Paglia con una lettera. Don Gelmini in tarda serata tornerà' in Italia dopo avere trascorso un soggiorno a scopo terapeutico nelle sue comunità del sud America. In seguito alla riduzione allo stato laicale non potrà più celebrare messa o confessare. Condividi