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La tempesta di neve forse non è mai esistita. Parola dei tanti che, come noi, prima di pranzo, hanno iniziato a smanettare su Internet per verificare sui siti delle previsioni meteo, anche in cirillico, cosa accadeva sopra il cielo di San Pietroburgo, così come sopra il lago di Valdaj. Neve zero, forse un po' di pioggia, pare un po' di nebbia. Ma al di là della motivazione climatica, ''maltempo'', fornita da fonti governative per giustificare l'assenza del premier e lo spostamento del Consiglio dei ministri a ''data da destinarsi'', ciò che conta, da un punto di vista politico, è che il ritardo con cui Silvio Berlusconi ha lasciato la residenza nella Dacia, dove si trovava da mercoledì ospite di Valdimir Putin, ha portato allo slittamento pure del faccia a faccia tanto atteso con Giulio Tremonti. Un incontro che sulla carta sarebbe stato chiarificatore, e che si sarebbe dovuto tenere prima del Cdm. Ciò non è stato, e forse si dovrà attendere un po' prima che i due si confrontino apertamente, l'uno di fronte all'altro. In serata, se il premier farà rientro nella capitale, o forse domani, qualora decidesse di ritirarsi ad Arcore. In ogni caso, se non il gelo che accompagna la neve, un po' di freddino nel governo, diciamo così, rimane. Nel pomeriggio Tremonti ha commentato in maniera molto maliziosa il contrattempo che ha bloccato il Cavaliere: "Tempesta di neve? Mmm, forse Berlusconi è stato bloccato da una coltre di nebbia, una nebbia molto molto fitta". Condividi