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PERUGIA – Una sala gremita e un dibattito frizzante e pieno di spunti hanno decretato, ieri pomeriggio (12 ottobre), il successo dell’iniziativa organizzata, in vista delle primarie, dai Giovani umbri per Bersani e Bottini segretari dal titolo “Facciamo futuro!!”. All’incontro, che si è svolto all’oratorio di Santa Cecilia di Perugia, hanno preso parte moltissimi tra i giovani e giovanissimi che in Umbria hanno aderito alla mozione dell’ex ministro e sostengono la sua candidatura a Segretario nazionale e quella di Bottini a Segretario regionale del Pd. A fare gli onori di casa ci ha pensato Daniele Gallina, dei GD, mentre ha introdotto il dibattito e presentato il documento politico elaborato dai ragazzi della mozione (in calce una sintesi), la tifernate Anna Ascani. Ospiti d’onore il candidato Lamberto Bottini e l’Onorevole Gianni Cuperlo, impegnati, insieme ai loro sostenitori, nella lunga campagna elettorale in vista delle Primarie del 25 Ottobre. “Le Primarie del 25 ottobre – ha detto Bottini – rappresentano il piedistallo di una nuova partenza” per il Partito Democratico, che negli ultimi mesi ha “ricevuto segnali molto chiari dagli elettori, non ultimo l’insuccesso elettorale conseguito alle amministrative di giugno”, e ha dimostrato di avere bisogno di qualche opportuna correzione. Bene, dunque, l’interessante piattaforma presentata dai giovani umbri, che testimonia come tutti “abbiamo bisogno di lavorare con rigore e trasparenza, prestando attenzione ai temi del lavoro, della ricerca, dell’innovazione, tanto cari a tutti quei giovani che oggi ci chiedono di restituire al Pd un’identità chiara e riconoscibile, perché troppo volte siamo apparsi come un partito portavoce di tutto e del contrario di tutto”. “Troppo spesso – ha fatto eco Cuperlo – non siamo stati in grado di descriverci e abbiamo smarrito l’abitudine ad ascoltarci e a discutere, pensando erroneamente di poter ridurre tutto all’essenziale”. Una citazione da Woody Allen per spiegare meglio: “Ho fatto un corso di lettura veloce; ho letto Guerra e pace in venti minuti: parla della Russia”. I risultati conseguiti dal Pd nell’ultimo anno, poi, testimoniano che “qualcosa non ha funzionato e dobbiamo avere l’onestà intellettuale di riconoscerlo”. Certo, “il Pd rimane un progetto validissimo, ma di fronte a una lunga successione di sconfitte non possiamo rispondere che non abbiamo avuto tempo”. La chiave per il dopo? Senza dubbio il progetto di Bersani, che va in direzione opposta “rispetto a un’idea di partito leggero, che è leggero quando non ha parole per dire di sé, e postidentitario, che nel caso del Pd ha significato un partito senza identità che ha rinunciato alla sintesi delle sue culture”. “Noi – ancora Cuperlo – abbiamo bisogno di rianimare il Pd e per questo sceglieremo quello che crediamo il migliore direttore d’orchestra”: Pier Luigi Bersani per l’Italia e Lamberto Bottini per l’Umbria. I giovani umbri per Bersani segretario Vogliamo un Partito democratico presente ogni giorno nella vita degli italiani, che non sia solo un comitato elettorale che si riunisce sotto un gazebo per le elezioni. Serve un partito vivo, un punto di riferimento per ciascuno di noi, un luogo di incontro, di discussione e di elaborazione politica. Vogliamo un Partito democratico chiaro e deciso nel presentare la propria proposta politica. Senza incertezze, senza compromessi. Non abbiamo bisogno di un slogan per le campagne elettorali, quello che ci serve è un programma definito, serio e che si proponga di cambiare veramente la società italiana. Vogliamo un Partito democratico capace di innovarsi, di sfruttare al meglio le nuove tecnologie a partire dalla rete, ma che non rinunci al contatto diretto con le persone, al confronto con le forze sociali e che parli la stessa lingua degli italiani. Vogliamo un partito che abbia un rapporto continuo tra vertici e iscritti e che sappia avere un rapporto osmotico con i cittadini. Vogliamo un Partito democratico che premi il merito, che sappia rinnovare la propria classe dirigente con la formazione politica delle giovani generazioni. Siamo contrari a un partito che imbocca la strada del nuovismo, che si rinnova cooptando: serve premiare i talenti e l’impegno. Vogliamo un Partito democratico che sappia sfruttare al meglio il potenziale delle donne e, in particolare, delle tante ragazze che rappresentano un incredibile patrimonio di ricchezza. Non chiediamo quote rosa, ma solo che vengano premiate qualità e preparazione. Vogliamo un Partito democratico che faccia della laicità un fondamento imprescindibile. Una laicità ricca, che amplia la sfera dei diritti, che garantisce la libertà di tutti e che impone la visione di una parte alla collettività. La laicità è lo spazio insostituibile che consente a ciascuno di sentirsi libero, garantito e protetto. Vogliamo un Partito democratico che sia partito del lavoro e dei lavoratori. In modo particolare dei giovani, costretti nella morsa del precariato che non dà la possibilità di creare un progetto di vita. Ai giovani il Pd deve offrire un’alternativa di sicurezza, di stabilità e la possibilità di sognare un futuro. Vogliamo un Partito democratico che sappia riformare il Welfare, adattarlo alla nuova Italia e alla nuova società. Al nostro Paese serve uno Stato sociale che premi il talento dei nostri giovani, costretti a fare i conti con una società bloccata, e obbligati a fuggire all’estero per vedere premiati i propri sforzi. Vogliamo un Partito democratico che restituisca dignità al lavoro e ai lavoratori, soprattutto ai quei ragazzi e a quelle ragazze che, dopo anni di studio, vedono umiliato il loro sapere e la loro formazione con lavori che nulla hanno a che vedere con il loro percorso di studi. Condividi