Il congresso dei Verdi, con l’ascesa alla segreteria di Angelo Bonelli e la scelta della costituente ecologista, ha sancito l’indisponibilità dei Verdi – soci fondatori di Sinistra e Libertà – a sciogliersi in un nuovo soggetto.
Vendola, Fava e Guidoni rispondono con una accelerazione: il congresso sarà subito, a dicembre, con chi ci sta e non più a marzo dopo le regionali. Il coordinamento nazionale di SeL ancora ufficialmente non si è convocato e neanche espresso. Ma gli esponenti Verdi che ne fanno parte – che si dicono contrari ad una scissione – non portanno non tenere conto dell’esito del congresso di Fiuggi, pena la fuoriuscita dal partito, e i socialisti di Nencini in parte remano contro, perché vedono SeL solo come un cartello elettorale e hanno al loro interno i malumori di Bobo Craxi e dei suoi.
Quest analisi fa dire a Matteo Bartocci sul manifesto di oggi (“Sinistra e libertà in panne. Congresso subito e a metà”, pag 3) che SeL rischia di ridursi “all’assemblaggio degli ‘sconfitti’ degli ultimi congressi: gli ex Ds di Fava, gli ex Prc di Vendola e Giordano, gli ex Pdci di Guidoni e Bellillo, i (non ancora ex) Verdi” dell’area Francescato e Cento.
“Una Caporetto – continua Bartocci – per una formazione che vuole nascere proprio sulla rottura e la ricomposizione delle vecchie identità”. Adesso “per superare le obiezioni espresse dai Verdi ‘di sinistra’ e dal rinato Psi, si sta ragionando su un congresso fondativo che mantenga la ‘doppia tessera’. Un modo per salvare capra e cavoli, far convivere il nuovo partito coi vecchi. E chi ha più filo tesserà più tela”.
Certo, il rischio che SeL perda sempre più pezzi o si riduca a essere il serbatoio di voti per l’ingresso dei socialisti nelle istituzioni è sempre più concreto. Il colpo di coda di Vendola, Fava e Guidoni che scavalcano il pronunciamento del coordinamento nazionale potrebbe essere l’ennesima decisione presa dall’alto – di chi fa della retorica della partecipazione dal basso e del superamento delle forme organizzative sclerotiche e a-democratiche della politica del novecento – che fa saltare tutta la baracca. Stiamo a vedere adesso che faranno i socialisti e i Verdi “neoidentitari” (toh! Come il Prc e il Pdci?).
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