ROMA - Contro le "picconate" di Berlusconi alla Costituzione, che mettono in discussione l'assetto democratico del Paese, il Pd "non può reagire stando in difesa, abbarbicandosi al politicamente corretto", ma deve mettere in campo "una politica di combattimento". Lo ha detto Pier Luigi Bersani illustrando alla Convenzione nazionale del partito la propria piattaforma per le primarie. "Ci vuole una politica di combattimento, bisogna aprire il fronte di una battaglia democratica", ha detto Bersani parlando a proposito degli attacchi del presidente del Consiglio al capo dello Stato di "picconate contro i muri portanti della casa comune".
"E' tempo - ha sottolineato - di reagire ad una deriva che a poco a poco ci allontana dal contesto delle grandi democrazie del mondo. Ma come reagire? Non possiamo reagire con risposte speculari che portano legna a quel fuoco che Berlusconi vuole accendere attorno ad una personalizzazione che fa del giudizio del popolo su di lui il giudizio di Dio. Né per altro possiamo reagire stando in difesa e abbarbicandoci al politicamente corretto. Ci vuole una politica di combattimento, bisogna aprire il fronte di una battaglia democratica".
Pier Luigi Bersani rispetterà il voto delle primarie. Lo ha ribadito lo stesso candidato alla segreteria del Pd illustrando alla Convenzione del partito a Roma, la propria piattaforma programmatica in vista delle primarie, dopo che ieri Massimo D'Alema aveva invece lasciato intendere il contrario. Bersani si è detto consapevole "della responsabilità" che egli ha ora dopo il successo della sua mozione tra gli iscritti al partito.
"Lavorerò con gli altri candidati - ha proseguito - per una straordinaria partecipazione alle primarie e perché le primarie mostrino sia il nostro aperto confronto di idee sia la nostra amicizia e la nostra unità". "Non c'é bisogno di interpretare o di deformare le posizioni altrui - ha aggiunto - e ancor meno di litigare. Ognuno dice la sua, iscritti ed elettori decidono. Noi ci atterremo alle loro decisioni. Ribadisco che per quello che mi riguarda - ha concluso - l'unico avversario è colui che piccona la ditta, gli altri sono tutti amici e compagni".
Si è aperta con l'inno di Mameli la Convenzione del Pd a Roma. Poi un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'alluvione nel messinese. Dopo i congressi nei circoli e in vista delle primarie del 25 ottobre, i tre candidati alla leadership del Pd si confrontano all'hotel Marriot, davanti ai mille delegati della convenzione nazionale.
"Il 25 ottobre scegli tu il segretario" è lo slogan dell'assise nella quale si assisterà al primo confronto tra Dario Franceschini, Pier Luigi Bersani e Ignazio Marino. Non ci sono solo i delegati a partecipare alla convenzione ma sono arrivati parlamentari e i militanti per un evento considerato come il via al rush final per eleggere il nuovo leader. Mancano però i fondatori del Partito Democratico, tranne l'ex segretario dei Ds, Pier Fassino.
L'ex premier Romano Prodi manderà un messaggio di incoraggiamento, mentre non parteciperanno Walter Veltroni e Francesco Rutelli. L'ex leader della Margherita, a quanto si apprende, ha telefonato stamattina al segretario Dario Franceschini, per spiegare che la sua assenza è dovuta ad un'influenza e non a motivi politici. La convenzione si è aperta con un messaggio al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e con un ricordo alle vittime del nubifragio di Messina. Poi la parola è passata ai tre candidati che, in ordine di risultato ottenuto nel voto dei circoli, hanno illustrato per 40 minuti la loro proposta per il Partito Democratico.
Molti delegati, arrivati da tutta Italia, indossano una molletta verde simbolo della mobilitazione promossa dal Pd per le primarie e sono andate a ruba anche le magliette con la scritta 'Non sono una donna a sua disposizione', frase con la quale nei giorni scorsi il vicepresidente della Camera, Rosi Bindi, ha replicato al premier, Silvio Berlusconi, che a Porta a Porta l'aveva definita "più bella che intelligente".
"Non sono una donna a sua disposizione": la frase pronunciata giovedì da Rosy Bindi per replicare al premier Silvio Berlusconi, che l'aveva appena apostrofata come "più bella che intelligente", campeggia sulle magliette che indossano numerose donne democratiche presenti alla convention nazionale del partito.
La maglietta è stata preparata e distribuita dall'associazione "Le democratiche" nata nel 2007 su iniziativa di Albertina Soliani, Sandra Zampa e Marina Magistrelli. Proprio queste ultime due hanno donato una di queste magliette a Rosy Bindi al suo arrivo nell'albergo che ospita l'evento.
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