PERUGIA – Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale ha ricevuto il presidente di Sviluppumbria, Calogero Alessi, per esaurire la serie di audizioni delle società partecipate, e l’assessore al Bilancio e patrimonio della Regione Umbria Vincenzo Riommi, per completare la ricognizione sulle politiche patrimoniali dell’Ente. Il presidente del Comitato, Enrico Sebastiani, ha chiesto conto ad Alessi dello stato patrimoniale e delle partecipazioni strategiche e funzionali alla missione o alle attività di Sviluppumbria, adempimenti previsti dalla legge “1/2009”, che ridisegna il ruolo e le funzioni di questa società, nata nel 1974 insieme a soci privati che, per legge, si è trasformata in una società “in house”, completamente al servizio della Regione Umbria e dei nuovi soci, che saranno esclusivamente enti pubblici: le Province di Perugia e Terni e tutti i Comuni dell’Umbria. Sviluppumbria ha inoltre già inglobato la società Res (Risorse per lo sviluppo), una fusione per incorporazione che andrà a compimento effettivo nei tempi tecnici previsti, a metà dicembre. “Abbiamo completato la trasformazione di Sviluppumbria in società interamente pubblica - ha detto l’assessore Riommi – e soppresso la Res nell’ottica di una migliore valorizzazione del patrimonio immobiliare, non puntando a fare cassa ma alla riqualificazione del demanio pubblico. Ciò significa – ha spiegato – che laddove non è possibile cedere terreni di proprietà della Regione alle famiglie che vi lavorano da decenni, si preferisce comunque favorire il consolidamento delle attività agricole piuttosto che fare cassa cedendo a qualche speculatore, guardando a uno sviluppo equilibrato del territorio”. In materia di politiche patrimoniali della Regione Umbria, Riommi ha sottolineato che il grosso del patrimonio è costituito dai palazzi stessi dove sono ubicati gli uffici, anticipando che entro il mese di dicembre sarà chiusa la gara per la messa a norma del Broletto (l’edificio che ospita gran parte degli uffici regionali ndr). Altro tema fondamentale, tra quelli indicati dall’assessore al Comitato di monitoraggio, la valorizzazione degli ospedali dismessi: “Con operazioni come quelle su Monteluce e Foligno – ha detto – si ridisegnano pezzi di città riuscendo a mantenere le spese, in modo da non chiedere soldi ai cittadini”. Condividi