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PERUGIA – “Sono passati ben 42 anni dal 9 ottobre 1967, quando un oscuro sottoufficiale dell’esercito boliviano eseguiva l’ordine della Cia di assassinare il comandante Ernesto ‘Che’ Guevara”. A ricordare la ricorrenza è il capogruppo regionale di Rifondazione comunista Stefano Vinti, per il quale “una maledizione ha poi colpito chi è stato protagonista di quel delitto, mentre il Che è diventato un 'Cristo laico’ nella fotografia che ha fatto il giro del mondo, è divenuto San Ernesto de La Higuera per i boliviani e i popoli dell’America Latina ed è ancora oggi l’icona della lotta per l’uguaglianza e la libertà per le giovani generazioni”. “Certo – aggiunge - la sua rivoluzione è stata sconfitta e così è fallito il tentativo di portare nel mondo della guerra fredda degli anni Sessanta la speranza di cambiamento dei paesi non allineati. Ma l’esempio della straordinaria figura del Che è ancora vivo e attuale per tanti aspetti: il medico che abbandona la professione perché sente dentro di sé come una ferita l’ingiustizia commessa in qualsiasi parte del mondo; il ministro della rivoluzione vittoriosa a Cuba che abbandona carica e privilegi per portare concretamente al mondo la sua idea di libertà, sovranità, indipendenza, lotta allo sfruttamento”. “Adesso che in America Latina spira un vento di rinnovamento e di sinistra – conclude Vinti - e sono tanti i paesi che portano avanti il sogno, a cominciare dal Venezuela bolivariano di Chavez, di un continente libero, unito, sovrano e autonomo dall’ingerenza degli Stati Uniti e che si fa strada l’ipotesi di un mondo multipolare, in cui la comunità internazionale lotti veramente per il miglioramento delle condizioni di vita dell’intera umanità, possiamo dire che le aspirazioni del Che si stanno facendo realtà e il suo sacrificio non è stato vano”. Condividi