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MAGIONE – E stata inaugurata ieri, domenica 27 settembre, la nuova piazza Fra Giovanni da Pian di Carpine, antistante il Palazzo Municipale di Magione, i cui lavori hanno visto il suo totale rifacimento con un progetto che ripropone l’immagine della piazza come era alla fine dell’Ottocento, epoca a cui risale anche la costruzione del palazzo comunale. Al taglio del nastro, avvenuto con l’accompagnamento musicale della filarmonica di Agello, erano presenti la Presidente della Giunta Regionale, Maria Rita Lorenzetti, il sindaco di Magione, Massimo Alunni Proietti, don Stefano Orsini, che ha effettuato la benedizione della Piazza, l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini, le autorità militari del posto, la Giunta ed il Consiglio comunale di Magione. Una folla numerosa ed emozionata si è riappropriata di un luogo simbolo della città, guardando ammirata la piazza così come veniva ricordata nel racconto delle persone più anziane e di cui restava testimonianza in una foto commissionata dal deputato Guido Pompilj ai Fratelli Alinari nella seconda metà dell’Ottocento (1896). Con gli ultimi lavori di ristrutturazione, effettuati nel 1960, erano state realizzate delle aiuole, con una strada di scorrimento al centro, che aveva portato all’utilizzo della piazza come parcheggio, facendo perdere del tutto la centralità del paese già molto compromessa con la realizzazione dell’attuale Corso Marchesi, sempre alla fine dell’Ottocento, che aveva portato alla demolizione di parte delle abitazioni del centro storico. Con questa ristrutturazione la piazza sarà accessibile solo a coloro che hanno garage nella zona e per il carico e scarico delle merci, «per il resto – ha sottolineato il primo cittadino, Massimo Alunni Proietti – sarà uno spazio da far vivere ai magionesi e da far apprezzare ai turisti. Crediamo che attraverso questi interventi si possa fare concretamente un’azione di valorizzazione dei centri storici e ci auguriamo che la collaborazione con la Regione prosegua per poter portare a termine quel progetto di recupero di tutto il centro che non si potrà effettuare con i contributi del PUC ma, auspico, attraverso altre modalità da individuare». «Un segnale importante che dimostra come dei risultati positivi si possono raggiungere quando le istituzioni collaborano» – ha dichiarato nel suo intervento la presidente della Regione dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti, lodando il lavoro di recupero realizzato dall’Amministrazione di Magione su progetto dell’architetto Venturini che ha diretto i lavori in collaborazione con l’ufficio tecnico del Comune -. «I centri storici dei nostri paesi – ha proseguito la presidente - rappresentano una grande ricchezza della nostra regione dal punto di vista storico e culturale. La loro tutela e valorizzazione è uno degli elementi fondamentali della nostra attività». Una dimostrazione di come può essere usata la nuova piazza per restituire a Magione, ed ai magionesi, un luogo pulsante di vita, di divertimento e di cultura, è stata offerta dall’Amministrazione Comunale con lo spettacolo del gruppo teatrale Atmo. Trampolieri, fuochi d’artificio, colori hanno reso particolarmente suggestivo tutto lo spazio. Vicende storiche della piazza: Fin dal 1808, come riferisce il Giornale magionese di Giuseppe Fabretti, il governo locale aveva intenzione di pavimentare la piazza che, con il passare degli anni, diventava sempre più indispensabile per gli avallamenti e le buche provocate dalle piogge che rendevano difficoltoso il transito. I primi lavori di realizzazione della piazza sono strettamente legati alle vicende della costruzione del palazzo comunale i cui lavori si conclusero il 5 giugno del 1829, giorno della sua inaugurazione. Al centro della piazza antistante l’edificio pubblico, allora denominata Piazza del Mercato, sorgeva una piccola costruzione con un campanile a vela munito di finestra in cui erano collocate le campane. L’edificio, di proprietà della Chiesa della Madonna, ospitava la vecchia sede comunale: al piano terreno erano situate la posta e due misere botteghe, al piano superiore si trovavano invece due stanze, una adibita a pubblica scuola, l’altra a sala consiliare e segreteria. L’edificio fu demolito nel 1834 perché la sua posizione centrale nella piazza ostacolava l’intenso via vai delle carrozze. Il 18 settembre 1836 viene deliberato il progetto di rifacimento della piazza in base al progetto Calindri con lavori che saranno caratterizzati da alterne vicende legate soprattutto al problema della pendenza della piazza. Una foto realizzata dai fratelli Alinari, commissionata dal deputato Guido Pompilj, ci mostra la piazza com’era 1896. La piazza venne rifatta durante il ventennio. Successivamente, negli anni '60, fu ancora rimodificata con l'aggiunta delle aiuole. Alla piazza come era alla fine dell’Ottocento si è ispirato l’architetto Giovanni Venturini in questo progetto di restauro che, eliminando il transito dei veicoli, restituisce questo spazio all’uso pubblico. Condividi