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PERUGIA - Una diminuzione media del 9% nell’arrivo degli stranieri – che rappresentano ben il 75% del totale della clientela – e del 12% nell’arrivo dei turisti italiani (-10% nell’area del Trasimeno): questo il risultato della stagione 2009 rispetto all’anno passato per i campeggi, così come emerge dai risultati di una indagine effettuata tra i propri associati dalla Faita Umbria, la Federazione delle strutture ricettiva all’aria aperta aderente a Confcommercio, la più rappresentativa della regione. L’andamento negativo della stagione  si conferma anche in  termini di presenze: - 3% come media per gli italiani (-6% nel Trasimeno),  -13% per gli stranieri (-15% medio nell’area del lago). Tutte le imprese intervistate hanno inoltre dichiarato un conseguente forte calo del fatturato,  pari a –10%. Circa la permanenza media, la maggior parte della clientela della ricettività all’aria aperta rimane nella nostra regione per una settimana. Gli operatori del settore addebitano il calo delle presenze turistiche alla crisi economica mondiale e alle sue inevitabili, forti ripercussioni su tutto il movimento turistico, italiano e regionale. Per il  Trasimeno, la situazione è aggravata dalla crisi idrica, ormai cronica. I titolari delle strutture ubicate in quell’area  hanno testimoniato attraverso l’indagine Faita una fortissima preoccupazione: la situazione del bacino è giudicata pessima, così come pessima, di totale abbandono, è ormai l’immagine che a loro giudizio ne hanno i turisti italiani e stranieri. Un’immagine – denunciano gli operatori – che porteranno a casa e che diffonderanno a parenti ed amici, facendo quindi una pessima pubblicità. Il timore è dunque altissimo per la prossima stagione. “Le strutture all’aria aperta del comprensorio sollecitano le istituzioni – dice la presidente di Faita-Confcommercio Monica Migliorati - a velocizzare gli interventi promessi –  in particolare gli apporti di acqua da Montedoglio e dalla diga del Chiascio - che, pur non risolutivi, possono comunque  risollevare il livello del lago". "Bisogna inoltre – sottolinea la presidente – effettuare con urgenza incisivi interventi di manutenzione, intervenire sul problema dell’inquinamento acustico, che fa perdere al lago quella dimensione di pace e tranquillità che lo caratterizza e che i turisti cercano, e soprattutto creare un tavolo permanente che, accanto ai problemi strutturali,  provveda a realizzare azioni congiunte di promozione del territorio, così da lavorare tutti, pubblico e privato, nella stessa direzione”.  Condividi