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Cesare Procaccini capogruppo PdCI Consiglio Regionale Giuliano Brandoni capogruppo PRC-SE Consiglio Regionale La recessione economica, che sembrava volersi limitare alla sola sfera “finanziaria”, sta in realtà investendo fabbriche e, in maniera assai massiccia, i territori larghi della nostra Regione, quegli ambiti sociali e quelle comunità che sono messi a dura prova da una crisi che ha pochi ma assai drammatici precedenti. Tale situazione necessita di una iniziativa sempre più profonda, articolata, capace di utilizzare l’impegno, l’iniziativa, la voglia di lottare che il mondo del lavoro sta dimostrando. Le vicende del gruppo Merloni a Fabriano, la Manuli di Ascoli, l’annunciata crisi della ABS di Pesaro, la Frau di Tolentino, la cassa integrazione al cantiere navale di Ancona, indicano sia l’ampiezza del disastro economico generato dalla crisi, indifferente alle geografie ed alle latitudini, quanto la necessità di una iniziativa che si dia obiettivi strategici di riprogrammazione economica. Tale impegno tuttavia non può non partire dalla consapevolezza dei timori che stanno vivendo le decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, insieme alle loro famiglie, che i gruppi consiliari del PRC e PdCI hanno incontrato davanti ai cancelli delle loro fabbriche a difendere insieme alle loro dignità uno straordinario patrimonio di saperi. E’ da lì che si coglie la necessità e l’urgenza di produrre a livello istituzionale e legislativo azioni capaci di testimoniare non solo la solidarietà delle istituzioni a queste lotte, ma soprattutto di offrire loro strumenti utili per risultati positivi. Vicende come quelle della INNSE si Milano dicono che si può vincere se c’è strategia e solidarietà insieme. Per questo abbiamo chiesto l’immediata convocazione della Commissione consiliare alle attività produttive per trovare lì momenti di confronto e di proposta che impegnino la Regione in queste battaglie, ed insieme abbiamo presentato la proposta di legge per l’istituzione di un fondo specifico che permetta ai lavoratori ed ai loro progetti di diventare cooperative o forme di produzione autogestite, in sintesi una occasione che permetta agli stessi di essere protagonisti nelle fasi di trattativa mettendo in campo il loro punto di vista e non rimanendo solo soggetti passivi delle trattative padronali. Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani credono anche che questa partita si possa vincere innanzitutto rimobilitando l’intera società, e proprio per questo hanno dato vita ad una Cassa di Resistenza dove raccogliere fondi e disponibilità per sostenere queste lotte. Nelle prossime settimane saremo in quasi tutte le piazza della Regione, per spiegare il funzionamento di questa cassa, per raccogliere fondi ma soprattutto per raccogliere adesioni, perché è su questi temi e su questo terreno che si può ricostruire l’unità delle forze d’alternativa ed insieme il senso di appartenenza sociale che la politica deve ritrovare. Condividi