CITTA' DI CASTELLO - Nel presentare in Consiglio comunale il contenuto della sua interpellanza su “Estate in città”, Roberto Lensi (Verdi e civici) ha ricordato di aver “già espresso negli anni precedenti critiche al cartellone estivo dell’Amministrazione comunale, soprattutto per il mancato coinvolgimento delle associazioni. Quest’anno - ha sostenuto - i limiti dell’iniziativa si sono ripetuti con un’aggravante: l’esclusione della consulta della Cultura dalla programmazione. La Giunta ha impegnato 140mila euro e ha siglato un accordo di collaborazione con Sogepu, che ha sostenuto in condizione di parità con l’ente pubblico organizzazione e oneri finanziari, stimati dalla delibera in 70mila euro per i due bilanci.
Allo stato attuale e anche a fronte dell’esito degli eventi centrali, risulta difficile capire i criteri seguiti dall’Amministrazione e perché manifestazioni come Tiferno Blues Festival non siano state riproposte”. Lensi ha anche chiesto all’assessore Rossella Cestini “il motivo della partecipazione di Sogepu, dal momento che si prevedevano perdite di gestione.
"In vista del prossimo consiglio comunale - ha poi aggiunto -, chiedo che ai capigruppo vengano forniti i dati sul costo degli spettacoli, le collaborazioni, i proventi degli sponsor e i loro nomi, i proventi dei concerti di Morgan e Mannoia, i costi distinti degli allestimenti. Infine mi chiedo se, in un periodo di crisi, questi investimenti siano opportuni”.
Consegnando al consigliere una copia dei documenti e delle cifre richieste, l’assessore Cestini ha dichiarato che “Estate in città nacque per animare e rivitalizzare il centro storico. Ci siamo sempre mossi con le associazioni di categoria, che organizzano ‘Tenera è la notte’, apertura serale dei negozi. Non pensavamo di ottenere un guadagno dai due concerti né di improvvisarci impresari, perché abbiamo sempre costruito eventi, da Gianna Nannini o Paola Turci, fino a Marina Rey e Max Gazè. La novità era in realtà il pagamento del biglietto, come avviene in tante città dell’Umbria. Anche se ad un costo calmierato, Città di Castello non è pronta per questa introduzione.
Il comune - ha spiegato sempre Cestini - ha speso 129mila euro ed ha incassato 50mila euro. La differenza, tra spese ed entrate per tutta l’Estate in città, dà un saldo, una spesa vera, pari a 39mila euro per Città di Castello e di altrettanti per Sogepu. Non è un debito fuori bilancio, è una spesa prevista anche se l’entrata è stata minore rispetto alla previsione. L’elaborazione tardiva del programma ha accorciato i tempi per i passaggi partecipativi e la consulta non ha potuto produrre le sue osservazioni ma da domani cominceremo a discutere e confrontarci sulla pianificazione di risorse ed idee nell’ambito delle politiche culturali”.
In sede di dibattito Mauro Alcherigi (capogruppo Prc) ha ossercato che “Il comune ha programmato il calendario estivo con forte ritardo, tanto da pregiudicarne i risultati” e “quando manca la programmazione, ogni evento viene penalizzato, perché si perde di vista l’obiettivo e la filosofia generale di intervento. Con Estate in città 2009 c’è stato un danno economico e di immagine. La rete di supporto alla vita del centro storico deve avere delle scelte a monte per evitare pagine brutte come quella del luglio scorso e coinvolgere le associazioni in un progetto che sia di ampio respiro e su una visione generale, a prescindere cioè dagli eventi singoli che verranno inseriti in cartellone”.
“Sono d’accordo con Alcherigi” ha dichiarato Nicola Morini (Castello Libera) “In questa città non c’è una politica culturale e si improvvisa. Manca un’idea forte e alle associazioni che adesso protestano vorrei ricordare che, votando a favore del bilancio, hanno appoggiato la pianificazione dell’assessorato. Allora: o non conoscevano bene i termini dell’operazione oppure li hanno accettati seguendo una logica clientelare”.
“Partecipando alle precedenti consulte” è intervenuto Andrea Lignani Marchesani (Castello Libera) mi resi conto che servivano soltanto a distribuire i contributi: oggi il problema è aggravato dal contesto economico. Abbiamo speso soldi pubblici per far eleggere ai cittadini la consulta del centro storico e ottenere maggior punteggio nell’assegnazione dei finanziamenti del Puc2 e ne siamo rimasti fuori; abbiamo assistito ad una lotta di potere incrociata tra rioni e partiti per la scelta del presidente. Con i concerti di Morgan e Mannoia non è andato meglio: sono due autori politicamente corretti, i cui concerti a Città di Castello non potevano portare un vantaggio economico: nel caso di Morgan, oltre ad essersi esibito gratuitamente a Camucia, il personaggio attrae un pubblico giovanissimo, che ha difficoltà a pagare il biglietto. La stessa regressione è possibile notarla per il Festival delle Nazioni, considerato un piccolo evento culturale e sorpassato anche da una rassegna di chiara natura locale. Forse il ritorno d’immagine sarebbe stato migliore se si fosse fatto un solo concerto ma gratuito. Quanto a programmare, le prospettive che si aprono per il sindaco sullo scenario politico regionale, pongono un’incertezza anche su quanto terminerà questa legislatura”.
“La formula di Estate in città deve essere rivista, strutturando una parte culturale e una parte aggregativa, ma il programma non è completamente negativo” ha detto Maurizio Rapaioli (capogruppo Psi), ricordando come “i tifernati che non sono andati in ferie hanno seguito gli spettacoli nel centro storico. Nessuna iniziativa potrà accontentare tutti ma Estate in città 2009 ha coinvolto la città. Guardando in prospettiva, dobbiamo adeguare alle nuove esigenze la proposta, senza bocciare totalmente l’operato dell’Amministrazione”.
“Apprezzo” ha detto Stefano Briganti (Sinistra Democratica) “che l’assessore abbia giocato a carte scoperte, evidenziando i punti di criticità. Dobbiamo anticipare la programmazione, animare i momenti di confronto e rivedere la formulazione. Ma questi rilievi su Estate in città hanno poco a che vedere con una critica alle politiche culturali, perché non sono due eventi a mettere in crisi le idee di fondo o a scardinare i filoni portanti dell’attività, ricca e diversificata di un intero anno”.
Dichiarandosi soddisfatto, Lensi, ha aggiunto di aver ottenuto “il suo obiettivo: far riflettere consiglio e giunta sulle politiche culturali. Constato un’esigenza generalizzata a rivedere le scelte di fondo di questa amministrazione e mi fa piacere che la maggioranza abbia avuto dei sussulti. Prendo atto dell’impegno dell’assessore nel rivedere tempi e modi della partecipazione”.
“Le associazioni cittadine sono sempre state tenute in considerazione e supportate da questa Amministrazione” ha concluso la Cestini, aggiungendo che “gli organizzatori di Tiferno Blues hanno deciso in autonomia di non essere presenti. Infine un elemento di chiarezza, su cui non si deve equivocare: Estate in città rappresenta un ciclo di animazione per il centro storico e non va confusa con le politiche culturali, che ci sono e si muovono lungo quattro filoni, musica, libro, arte contemporanea e teatro”.
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