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Responsabile provinciale Nuovi diritti, laicità, differenza Prc Perugia Coordinamento nazionale Forum Donne prc Mercificazione del corpo della donna perpetrata dai mass media e da una politica che si sostanzia nell’intreccio sesso-potere-denaro ,violenza fisica, sessuale, psicologica,economica che nella stragrande maggioranza di casi avviene ad opera di un uomo vicino , ma anche violenza istituzionale, sistemica perpetrata attraverso politiche di privatizzazione dei servizi, precarizzazione del lavoro, attraverso interventi etici che riportano la donna alla dimensione di contenitore biologico, di soggetto controllabile. Le donne sono al centro del cerchio di massimo sfruttamento innescato dal neoliberismo e ora dalla sua crisi: decine di migliaia le lavoratrici che in questi mesi hanno perso perderanno il posto di lavoro. Da sempre ci vengono proposti lavori più precari, meno qualificati e sottopagati e ancora oggi la strutturazione capitalistica dei rapporti sociali si basa sulla divisione sessuale del lavoro e nella contemporaneità il lavoro riproduttivo non pagato delle donne diventa il modello dal lavoro contemporaneo. Espulse dal mercato del lavoro veniamo ricacciate nel chiuso delle mura domestiche costrette a dipendere sempre da qualcuno. È proprio la dipendenza economica una delle cause che costringe molte donne a permanere in situazioni di indicibile violenza. Del resto l’obiettivo delle riforme del lavoro, della scuola e dell’università è quello di renderci sempre più precarie e dipendenti. Le condizioni del lavoro “intermittente” restringono drammaticamente la possibilità di organizzare i tempi personali, di progettazione, le scelte affettive, i tempi dell’autodeterminazione e in questo scenario per dirla con le parole di Cristina Morini il reddito “è un importante strumento di potenziamento dei processi di soggettivazione e autodeterminazione, nonché di ridistribuzione della ricchezza collettivamente prodotta.”. Juliet Mitchell in “Donne: la rivoluzione più lunga” ( ’66) sosteneva che la liberazione della donna sarà possibile se saranno radicalmente trasformati quattro elementi: la produzione, attraverso l’eliminazione dello sfruttamento di classe, la riproduzione se si libera la sessualità dalla procreazione, il sesso se lo si libera dalle norme che lo regolano da tempo immemorabile, e la socializzazione dei figli, se la si sottrae dal lavoro esclusivo della donna e la si realizza con il contributo del padre e con l’ampliamento dei sevizi sociali. Mitchell puntualizza che non sempre è possibile in tutte le fasi storiche affrontare contemporaneamente questi obiettivi ma oggi in una crisi, che è crisi di civiltà, cogliere il nesso tra rivendicazione del reddito sociale e la libertà di scelta è imprescindibile. Condividi