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PERUGIA - Con un comunicato diramato in tarda serata, attorno alle 18,30, anche l'A.C. Perugia interviene infine in merito alla notizia divulgata da il Messaggero riguardo a contatti che sarebbero intervenuti fra il presidente Covarelli e il Dr. Alfonso Patruno, autorevole rappresentante dei fratelli Franco e Giuseppe Colaiacovo, aventi per oggetto la cessione della società sportiva. Anche l'A.C. Perugia, come aveva fatto stamani la presunta controparte, ha inteso smentire la notizia medesima, ma lo ha fatto secondo una procedura invero "curiosa", nel senso che nulla ha aggiunto sul merito della vicenda, limitandosi a fare riferimento alla nota che era stata diramata stamani dallo stesso Patruno. Ecco comunque il comunicato integrale fatto pervenire alla nostra redazione: "Con riferimento all’articolo pubblicato da “Il Messaggero” in data 28 agosto 2009 alla Pagina Sport, il Perugia Calcio riporta la smentita pubblicata sul sito Tgr Media News alle ore 12.20 del 28 agosto 2009,nella quale il Dott. Alfonso Patruno, Amministratore Delegato del gruppo riconducibile alla famiglia Colaiacovo rende noto di “non aver avuto mai il piacere e l`opportunità di conoscere il Dott. Leonardo Covarelli o il suo entourage, di non aver mai condotto alcuna trattativa relativa al Perugia Calcio e di non essere a conoscenza di alcun tipo di trattativa tra il Gruppo Gold (di cui è Direttore Generale e che controlla un quarto di Financo e Colacem al pari degli altri tre rami familiari Colaiacovo) e il Perugia Calcio. Parimenti anche Sirci Gresintex Spa, altra controllata da Gold, non risulta aver mai avviato alcuna trattativa con il Perugia Calcio. Alfonso Patruno, pur esprimendo perplessità su questo discutibile e dannoso modo di agire e per la mancanza di verifica delle informazioni da parte del giornalista autore dell’articolo e dei suoi informatori, auspica che il Perugia Calcio possa comunque individuare altre importanti soluzioni di sviluppo”. Ciò precisato, si ringrazia comunque il Dott. Patruno per i beneauguranti auspici riservati". Condividi