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Enrico Flamini Segretario Provinciale Prc Perugia Le aperture di confronto dichiarate in un’intervista alla Stampa da parte del Segretario Generale della Cgil Guglielmo Epifani destano non poche preoccupazioni. Da una parte perché arrivano dopo i ricatti sui rinnovi contrattuali lanciati da Sacconi, dall’altra perché hanno trovato il plauso di Confindustria. Certo, aperture che non riguardano gabbie salariali o sgravi fiscali, ma il rinnovo dei contratti nazionali di categoria, sebbene all’interno del perimetro dell’accordo separato firmato solo da Cisl e Uil. Accordo che di fatto ha smantellato il contratto nazionale di lavoro, in favore della contrattazione decentrata e dell’aumento salariale legato alla produttività, dividendo nello stesso tempo il movimento sindacale. Rifondazione comunista ritiene che l’unica risposta da dare a governo e Confindustria è invece quella di respingere con forza ogni differenziazione salariale, utile soltanto ad abbassare ulteriormente il livello medio di salari, stipendi e pensioni e a favorire la rendita. La questione è l’aumento generalizzato dei salari attraverso detrazioni e maggiori erogazioni, unico modo per dare risposte concrete a chi subisce la crisi e per far ripartire l’economia in un’ottica anticiclica. Condividi