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PERUGIA - "La messa in mobilità di parte del personale poligrafico rappresenta l'inevitabile e razionale conclusione di un percorso di ristrutturazione avviato sin dal maggio 2006 e compiutamente e costantemente rappresentato in ogni passaggio alle OO.SS. competenti ed alla RSU aziendale". Così La Iniziative Editoriali Locali Srl, subentrata al precedente editore (oggi dichiarato fallito), ha giustificato la sua scelta di liberarsi della maggior parte del personale poligrafico (12 dipendenti su 17). Con una nota l'attuale editore de "Il Corriere dell'Umbria" scarica in pratica sui predecessori ogni responsabilità in merito sostenendo di aver comunque sin da subito "garantito unilateralmente il mantenimento di tutto il personale dipendente, in forza alla testata, finanche accollandosi direttamente il debito TFR accumulato negli anni dai dipendenti durante il rapporto con i precedenti editori e non trasferito al nuovo editore". "Da subito - continua il comunicato - la Iniziative Editoriali Locali Srl segnalò, attraverso l'apertura di uno stato di crisi, l'obsolescenza di tutte le tecnologie e l'inusuale consistenza di personale poligrafico dipendente rispetto all'esigenze del "Corriere" e fino ad allora probabilmente numericamente giustificato da attività non direttamente collegate alla gestione della testata ed inspiegabilmente invece alle dipendenze della stessa". E così, dopo aver effettuato "rilevanti investimenti nelle più moderne tecnologie disponibili, avvenuti nel precedente triennio... nell'ottica di concludere la ristrutturazione aziendale da tempo avviata e con l'obiettivo di salvaguardare lo sviluppo delle proprie iniziative editoriali nel territorio" è stato giocoforza costretta a "rinunciare a parte del proprio personale poligrafico ritenuto in esubero", tenuto anche conto "della difficile situazione del settore dell'editoria", oltre che "per l'entrata a regime delle tecnologie acquisite". Queste e solo queste le ragioni della scelta, assicura l'attuale editore del più diffuso quotidiano umbro, a parere del quale appare dunque "del tutto strumentale parlare di crisi del Corriere "che per numero di copie vendute e per numero di lettori rimane di gran lunga la prima testata della Regione Umbria". Infine, la Iniziative Editoriali Locali fa presente che, "probabilmente in controtendenza al settore, in questi anni ha provveduto a definire e contrattualizzare, alcuni anche direttamente a tempo indeterminato, un nutrito numero di giovani dipendenti giornalisti che ogni giorno lavorano per rafforzare la presenza del Corriere nei territori di riferimento". Il comunicato si conclude poi con i ringraziamenti di rito rivolto "a tutto il personale dipendente che con l'impegno profuso contribuisce in modo determinante a realizzare le politiche aziendali di sviluppo che consentono al Corriere dell'Umbria, ed alle altre edizioni del gruppo, di rappresentare un sicuro punto di informazione obbiettivo ed indipendente al servizio quotidiano dei lettori". Personale dipendente del quale ormai non fanno più parte i 12 lavoratori "dismessi" perché considerati dalla nuova proprietà "obsoleti" al pari dei vecchi macchinari che hanno utilizzato per anni, tanto da escludere per loro ogni possibilità di riconversione verso altre attività. Condividi