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PERUGIA – “i Solisti di Perugia” suoneranno al “Festival dei giovani concertisti” giovedì 13 agosto 2009 alle 21,15 nella piazza centrale di Castel Rigone sul Lago Trasimeno. In programma musiche di: Edward Elgar con la “Serenata op.20”, di Edward Benjamin Britten con la “Simple Sinphony” e Jakob Ludwig Felix Mendelssohn-Bartholdy con “La sinfonia per archi n°9”. La prima parte, quella di Elgar e Britten, è evidentemente dedicata all’Inghilterra, con modalità diverse incarnano lo stile elegante, misurato e signorile tipicamente inglese. La Serenata, per esempio, è un momento di slanci romantici, ma molto composta. Così come per la Simple Sinphony, dove Britten tratteggia sfumature e colori pur ritornando a delle forme elementari del passato. “L’Opera – spiega Cecilia Berioli – è composta da quattro tempi che recano le diciture di danze antiche”. Nella “Bourréè”, per esempio, tipicamente francese, il compositore inglese ne dà una rilettura Novecentesca, senza tradirne, però, la coerenza filologica e rispettando la grazia della danza. “Il secondo tempo – fa notare Berioli – è un “Playful” (pizzicato)”. Un movimento molto rapido dove, pur non recando un nome di danza, il carattere è tutto danzato. Tutta l’Orchestra, all’inizio del brano, appoggia gli archi in terra e suona l’opera solo pizzicando, ricordano un po’ “Sogno di una notte di mezza estate” di Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy. Qualche cosa che appartiene alla mitologia nordica di questa danza di elfi e folletti a mo’ di racconto “shakespeariano”. Il terzo tempo è “Sentimental Sarabande”, scritta da un Britten giovanissimo e che però rappresenta una pietra miliare del suo lirismo. Il ritmico tipico – con quello centrale più lungo – viene potenziato e lavorato in chiave romantica, con dei fortissimi scambi di colore. Finale scoppientante con “Frolicsome”, una danza galoppata che chiude l’ultimo atto questa Simple Sinphony che Berioli ama definire “piccola sinfonia”, che richiama forme di struttura musicale antiche. Dopo l’intervallo si ritorna sul palco con la La sinfonia per archi n°9 di Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy, che appartiene al gruppo delle sinfonie per archi e scritte nell’età giovanile. La n°9 esprime però, già, tutto lo spirito del grande compositore: sono presenti sempre delle fughe, con grande studio dei timbri, dei contrappunti e della espressività. Un programma, per Calstel Rigone, molto profondo, pieno di forme e contenuti, decisamente adeguato ad un pubblico che, nel corso degli anni, è molto cresciuto dal punto di vista musicologico. L’intensa attività concertistica de i Solisti di Perugia prosegue a Cantalice di Rieti, nel Lazio, dove suoneranno venerdì 14 agosto 2009 alle ore 21. L’iniziativa è organizzata da una associazione di eccellenti musicisti romani, tutte prime parti del Teatro dell’Opera di Roma. “Quest’anno – fa notare Maria Cecilia Berioli -, con l’intera orchestra suoneranno anche loro”. Il concerto sarà aperto con musiche di Edward Benjamin Britten, ma il programma prevede anche: “La sinfonia concertante” di Johann Wenzel Anton Stamitz. Concertante perché gli strumenti che concertano con l’Orchestra sono il fagotto di Eliseo Smordoni e il clarinetto di Angelo de Angelis. Per altro gli artefici dell’intera stagione. La seconda parte del concerto proseguirà con la “Sinfonia per archi n° 9” di Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy. Condividi