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GUBBIO - Domani, domenica 9 agosto, alle 21,15, al Teatro Romano di Gubbio è di scena un classico del teatro elisabettiano, assente dalle scene italiane da trent’anni, La Duchessa di Amalfi di John Webster. Nel doppio ruolo di Giovanna d’Aragona Duchessa di Amalfi e del fratello gemello Ferdinando ci sarà Mariangela D’Abbraccio, affiancata da Toni Bertorelli nel ruolo del malvagio Bosola e del narratore Matteo Bandello e da Ennio Coltorti, Paolo Giovannucci, Viola Graziosi, Alessandro Cangiani. La storia, piena di suspence, tradimenti, intrighi, e delitti ha affascinato i letterati, i teatranti e gli artisti di tutti i tempi e si svolge nei primi anni dei XVI secolo ad Amalfi, Roma e Milano. Il dramma di Webster racconta un episodio di cronaca nera che ebbe largo eco al tempo, avvenuto nello scenario della costiera amalfitana alla fine del XV secolo in una delle famiglie nobiliari d’Italia. La duchessa Giovanna D’Aragona, vedova giovanissima del duca di Amalfi da cui eredita la reggenza, s’innamora del plebeo Antonio Bologna, amministratore della sua proprietà. La duchessa lo sposa e da lui ha tre figli, all’insaputa dei suoi due fratelli, Ferdinando suo gemello duca di Calabria, morbosamente innamorato di lei e il Cardinale fratello maggiore. In un secondo momento, la notizia arriva alle orecchie dei due spietati fratelli, scatenando le ire di entrambi e una spirale di feroce e sadica violenza; a portare a termine l’efferata vicenda di sangue e odio fraterno, è il mercenario Daniel De Bosola, ex galeotto al servizio del Cardinale, “deus ex machina” degli avvenimenti, introdotto come spia in casa della duchessa. L’allestimento teatrale nasce dal lavoro di un’equipe di letterati e artisti tra i più rappresentativi della scena teatrale contemporanea, l’adattamento è di Giuliana Manganelli, la regia di Consuelo Barilari, i costumi come da tradizione elisabettiana sono firmati con creazione originale da Guido Fiorato, la scenografia di grande impatto spettacolare è stata pensata per collegare Genova ad Amalfi dall’architetto Federico Valente che ha pensato a una grande macchina teatrale formata da una struttura in ferro e legno in rotazione, autoportante luci, schermo e proiezioni. Il riferimento stilistico è quello delle grandi macchine barocche, periodo teatrale in cui si inscrive l’opera di Webster. Le Video proiezioni che contestualizzano il gusto horror e “pulp” dell’opera sono create originali da Roberto Rebaudengo; è stata dedicata particolare attenzione alle parti musicali, una creazione su base classica di Andrea Nicolini che ha aggiunto all’opera ben 6 canzoni, il cui testo è stato tratto da sonetti di Marlowe e Shakespeare, accompagnate dal vivo dal personaggio del musico. Per informazioni e prenotazioni: Servizio Turistico Associato I.A.T. di Gubbio, tel. 075/9220693. PER INTERVISTE: Luisa Felletti 3385059179 - Gabriele Fiannacca 3461576557. Condividi