PERUGIA - Il Comune di Perugia e la Gesenu S.p.A. hanno analizzato la recente pronuncia della Corte Costituzionale (Sent. n. 238/2009) la quale, ricostruendo la natura giuridica della TIA, si è occupata indirettamente della questione, recentemente trattata dai quotidiani nazionali e locali, relativa all’applicazione dell’IVA sulla Tariffa di Igiene Ambientale (TIA).
L'annuncio è venuto da Palazzo dei Priori che "Nel ribadire il fatto che la sentenza non dispone e non risolve direttamente il problema della tassazione sul prelievo per il servizio di igiene ambientale (obbligatorio ed in regime di privativa comunale), rispetto al quale sia il Comune sia la Gesenu non hanno margini interpretativi diversi da quelli fino ad ora seguiti, rigorosamente attinenti alle disposizioni ministeriali", assicura che comunque la questione è ben presente alla sua attenzione e a quella del Gestore "i quali seguiranno presso le Amministrazioni competenti i prossimi sviluppi, auspicando un necessario ed indifferibile chiarimento legislativo sulla materia.
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E’ opportuno inoltre chiarire che il pagamento dell’IVA sulla TIA non viene introitato nelle casse del Comune né della Gesenu la quale provvede al riversamento allo Stato. Si invitano pertanto i cittadini a continuare a pagare quanto richiesto con le fatture della TIA, emesse da Gesenu nel corso dell’anno 2009, fermo restando che in caso di chiarimenti o di future disposizioni normative i soggetti preposti si attiveranno per dare attuazione a quanto eventualmente deciso in favore degli utenti".
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