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di Daniele Bovi “Speriamo che ‘Bucaculo’ non vinca”. E’ con questo elegante soprannome che Polinori chiama, in una telefonata a Paolo Schippa (ex presidente Codep), l’ex sindaco di Bettona Stefano Frascarelli, di professione infermiere. Il primo che nel lontano 2006, quando ancora rivestiva la carica di sindaco, denunciò che da quelle parti qualcosa non funzionava. E’ il 28 maggio 2008 e i due si augurano, in vista delle prossime elezioni, che “Bucaculo” non vinca. Gli altri sono tutti “avvicinati” e “trattabili”. Vengono poi concordate varie strategie per la gestione societaria, in particolare l’individuazione di un responsabile di impianto che sia malleabile e “stia sul rogo”. I due poi si augurano che Marcantonini (l’altro candidato sindaco) vinca le consultazioni, cosa che peraltro, in un’altra conversazione, danno per scontata. FOSSI E SCATAFOSSI Polinori, come si dice nell’ordinanza, ad un certo punto della vicenda ha avuto la necessità di dimostrare la disponibilità di alcuni terreni su cui sversare. Terreni che reperì anche “nel contesto familiare, nella piena consapevolezza della loro assoluta inutilizzabilità”. Terreni infatti mai utilizzati. Illuminante a tal proposito la telefonata del 28 giugno 2007 fra Igor Cruciani e la geologa Federica Fiorucci la quale afferma, lamentandosene, “mi hanno dato fossi e scatafossi”. La Fiorucci si riferiva ai terreni situati in una zona boschiva di montagna a Trevi messi in disponibilità da Polinori. La scarsa attitudine di quei terreni, e la loro scomoda e lontana collocazione vengono poi sottolineate il 31 agosto dello stesso anno in un’altra telefonata che Siena (presidente Codep) fa alla segretaria dell’azienda. Dalla telefonata emerge come Siena fosse a conoscenza della loro inutilizzabilità e insufficienza. Condividi