L’arrivo di un numero consistente di detenuti pericolosi nel Carcere perugino di Capanne, senza un aumento di personale di sorveglianza, può portare a pericolo di rivolte, sommosse, mentre il trasferimento dei familiari degli stessi detenuti nelle nostre città rappresenta un sovraccarico di problematiche inerenti la sicurezza, che forse non siamo pronti ad affrontare.
Lo afferma Stefano Vinti, presidente di Prc-Se a Palazzo Cesaroni, chiedendo “alle istituzioni di intervenire per ottenere dal Ministero di Grazia e Giustizia tutte le possibili rassicurazioni e gli interventi adeguati – a cominciare dall’aumento del personale di sorveglianza a disposizione della struttura di Capanne – per garantire la sicurezza della
struttura penitenziaria perugina e dell’intero territorio urbano”. Nel merito del problema, Vinti cita l’Associazione Antigone, che da anni produce un lavoro importante di ricognizione sulle condizioni delle strutture penali e detentive del nostro Paese ed i questi giorni, “ha lanciato un serio allarme proprio sulla situazione del carcere di Perugia”. Dopo un sopralluogo condotto recentemente ricorda Vinti, “i membri dell’associazione hanno avvertito della insostenibilità della struttura perugina, con pesanti condizioni di sovraffollamento per quanto riguarda la sezione femminile, e con il preoccupante raddoppio della popolazione carceraria, da 250 a 500 detenuti, nel corso di un solo giorno, con la collocazione di 200 detenuti in un nuovo padiglione, tra l’altro ancora in costruzione.
Il grido di allarme lanciato da Antigone si va ad aggiungere alle preoccupazioni manifestate dalla Cgil e dal personale della struttura penitenziaria pochi giorni fa: gli agenti di polizia penitenziaria sono pochi a fronte dei 200 nuovi detenuti, tutti sotto regime di massima sicurezza, provenienti da una zona calda della criminalità, la Campania”. I rischi per la città, il territorio e la sicurezza interna al carcere, conclude Vinti “sono davvero seri, e per valutare cosa significa l’incidenza di detenuti in massima sicurezza per un territorio, è sufficiente osservare quanto è avvenuto la scorsa settimana a Spoleto, con fenomeni di corruzione per ottenere permessi premio e per motivi di salute, che aumentano quando ci sono pressioni da parte di persone senza scrupoli e le strutture mostrano inadeguatezza ad affrontare la situazione difficile”.
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